Marta Pellizzi non è disposta ad arrendersi. È cieca e ogni giorno deve (anche) fare i conti con chi le mette i bastoni tra le ruote.
Un meningioma e un diploma, una recidiva e una laurea, e poi ancora un’altra recidiva, un lavoro da freelance e quattro libri: Marta Pellizzi non è disposta ad arrendersi. È cieca, voce sottile e tono dolcissimo, e ogni giorno deve (anche) fare i conti con chi le mette i bastoni tra le ruote.
Social media strategist, Marta, nata nel 1989, giorno per giorno conduce infatti una battaglia contro l’Inps che tenta di privarla dell’assegno di invalidità. O di tutti i diritti che le spettano.
La malattia mi ha rovinato la vita – scrive in un suo sfogo su Twitter – alcune persone l’hanno deturpata. E l’INPS, con i suoi assurdi comportamenti illegali, ha pestato il già pesto di suo.
La malattia mi ha rovinato la vita, alcune persone l'hanno deturpata. E l'INPS, con i suoi assurdi comportamenti illegali, ha pestato il già pesto di suo.
Racconto per stare lucida e in forze.
Leggetemi, e se potete lasciate un #ForzaMarta. È importante ogni gesto.#IoNonMollo
— Marta Pellizzi (@marta_pellizzi) January 28, 2022
Nata a Imola, terza di quattro fratelli, prima di di conseguire il diploma di geometra scopre un progressivo offuscamento della vista e fortissime emicranie. Una serie di accertamenti la porteranno a una diagnosi feroce: un tumore cerebrale, grande quanto un terzo della scatola cranica. Un meningioma, in realtà, qualcosa che la scienza definisce “tumore benigno”.
Il meningioma è un tumore cerebrale benigno ma non buono. Cresce a dismisura, improvvisamente e comprime il cervello.
A me ha tolto la vista per sempre e lasciato danni neurologici irreversibili. 4 volte è tornato.
Benigno mica tanto allora.#IoNonMollo
— Marta Pellizzi (@marta_pellizzi) January 23, 2022
Un intervento d’urgenza all’ospedale Bellaria di Bologna le asporta la massa, ma in quel momento Marta perde anche la vista.
Dopo sono arrivate due recidive e poi ancora una terza nel 2019 che, per ora, tiene sotto controllo. Intanto si è diplomata, laureata in Scienze della comunicazione e ora lavora come esperta in ambito digital marketingt.
E combatte strenuamente una battaglia contro l’Inps che per due volte ha voluto toglierle l’assegno di invalidità. O meglio: nel maggio del 2021 ha il riconoscimento dell’invalidità generica e dell’accompagnamento e a ottobre 2021 fa richiesta di cecità. L’iter burocratico prevede infatti un doppio binario e la Legge consente l’accumulo dei due tipi di invalidità.
Ufficialmente ho riconosciuta la cecità, INPS però commette il suo solito casotto con un rigetto alle ore 21 del 30 gennaio 2021. Poi mi dicono telefonicamente che si sono sbagliati ma spariscono di nuovo.
Attendo da giugno 2021 la liquidazione.
1/3#IoNonMollo
— Marta Pellizzi (@marta_pellizzi) January 18, 2022
Ma accade una cosa che lei stessa, ci racconta, è ai limiti del paradosso: il 30 dicembre del 2021 alle nove di sera le arriva il messaggio da parte dell’Inps in cui le si comunica che la sua istanza è stata rigettata: niente indennizzi per la cecità. Lei non ci sta e inizia a martellare l’Ente di chiamate e pochi giorni fa le arriva una telefonata: “a fine mese si presenti per una visita di verifica“, le dicono.
Una bella gatta da pelare, insomma, per Marta, già duramente provata dalle vicende della sua vita. Attraverso i social (anche) è partita la sua battaglia: l’hashtag #iononmollo è in trend e alla fine ha ricevuto anche la telefonata del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che le ha detto: “Provvederemo”.
Noi aspettiamo con te, intanto #forzaMarta!
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Fonti: Il Resto del Carlino / Twitter