Margherita Cassano nominata presidente della Corte di Cassazione: è la prima donna a ricoprire questo incarico

Margherita Cassano è diventata la prima presidente donna della Corte di Cassazione, segnando una svolta verso la parità di genere. Un momento storico per la magistratura italiana

Finalmente anche la Corte di Cassazione fa un passo in avanti verso la parità di genere. Per la prima volta nella storia, infatti, il Consiglio Superiore della Magistratura ha nominato una donna presidente della Cassazione.

Il prestigioso incarico è stato conferito a Margherita Cassano che in precedenza era stata presidente della Corte d’Appello di Firenze ed attualmente è la vice del presidente uscente della Suprema Corte, Pietro Curzio, a cui subentra.

La nuova presidentessa ha accolto con queste parole la notizia della sua elezione:

Il ruolo del magistrato non è solo fatto di abilità tecnica ma di umanità, capacità di ascolto, di rispetto profondo degli altri e di comprendere le tragedie umane che si nascondono dietro i singoli casi portati alla nostra attenzione.

Due primati nel giro di tre anni

Per la Cassano non è la prima volta che infrange un record in positivo. Nel 2020, infatti, è stata anche la prima donna ad accedere ai vertici della Suprema Corte assumendo il delicato incarico di vice di Curzio.

Nell’arco di tre anni, dunque, per lei è arrivato il secondo primato che fino a poco fa sembrava un miraggio per una donna. Finalmente, però, si è guardato al merito e non al sesso di appartenenza. Il suo curriculum è infatti di tutto rispetto, con esperienze di altissimo livello nei ruoli di giudice e di pubblico ministero.

Figlia d’arte, si distingue fin dagli esordi

Ma quali sono le origini della nuova presidentessa della Corte di Cassazione? Cassano è figlia d’arte, in quanto il padre Pietro ha presieduto diversi processi chiave negli anni bui del terrorismo. Uno su tutti è il giudizio bis sull’omicidio del magistrato romano Vittorio Occorsio.

Fiorentina, ma di origini lucane, ha 67 anni. È entrata nell’ordine giudiziario giovanissima, facendo gli esordi in questo complesso mondo a soli 25 anni. Nel 1981 ha ottenuto il suo primo incarico alla procura di Firenze dove già si è distinta per la sua dedizione al lavoro.

Gli elogi ricevuti durante il primo ruolo ufficiale l’hanno portata l’anno successivo a fare parte del gruppo specializzato nelle indagini sugli stupefacenti e sulla criminalità giudiziaria. Non ha mancato di occuparsi di temi delicati, come sequestri di persona e reati contro la libertà sessuale.

Un momento storico per la magistratura e la democrazia italiana

Dal 1991 al 1998 è stata assegnata alla Direzione distrettuale antimafia sempre della città toscana. Risale al 1998 l’elezione tra i componenti togati del Csm. Alla fine del mandato è approdata alla Prima sezione penale della Cassazione, che in seguito ha presieduto dando un forte impulso all’informatizzazione e al recupero dell’arretrato.

Arrivando ai giorni nostri, come detto, nel 2020 è diventata presidentessa aggiunta della Cassazione fino a scalare la Suprema Corte. Si tratta di un traguardo importantissimo per la storia della magistratura femminile e della democrazia italiana, nella speranza che questi ruoli di primo piano siano sempre più appannaggio anche dell’altra metà del cielo.

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