Il video di Maddalena Corvaglia ha suscitato ilarità sui social, ma dimostra ancora una volta quanto sia pericoloso parlare senza conoscere.
Maddalena Corvaglia, attraverso il video che ha pubblicato, non si è fatta soltanto complice della diffusione della fake news (abbondantemente smentita) secondo cui Imane Khelif sarebbe nata uomo e dunque sarebbe una donna trans. No, ha fatto di peggio: ha ridicolizzato e svilito le persone trans, ma anche il delicato tema dell’identità di genere.
Paragonando le persone trans ad animali e insetti e riducendo il tema dell’identità di genere a una “follia”, Corvaglia ha dimostrato quanto la sua ignoranza (intesa come mancanza di conoscenza e di consapevolezza circa il tema che ha pensato bene di affrontare) sia pericolosa e allarmante. In sintesi, il messaggio di Corvaglia è chiaro: se una persona non si identifica nel genere a cui appartiene biologicamente, rappresenta un’anomalia.
Il video di Corvaglia è diventato immediatamente virale e, com’era prevedibile, ha dato il “la” alla creazione di meme di ogni tipo. Ironia, sagacia, irriverenza, come sappiamo, sono il sale dei social, ma – stavolta – forse è il caso di fare una riflessione più profonda su una mancanza di conoscenza che, evidentemente, non riguarda soltanto Maddalena Corvaglia, ma tanta (troppa) gente.
Ecco perché le parole di Maddalena Corvaglia sono pericolose
Faccio una premessa: termini come “identità di genere”, “transgender”, “trans” vengono confusi e usati senza alcun tipo di consapevolezza. Per tale motivo, è necessario iniziare dall’unica certezza che abbiamo: ogni persona è formata dal proprio sesso biologico, orientamento sessuale, identità di genere e ruolo di genere.
Il sesso biologico, lo sappiamo tutti, è determinato dalle caratteristiche biologiche del nostro corpo, come i genitali e i cromosomi. In genere, si nasce con un sesso maschile o femminile, anche se possono esserci caratteristiche fisiche non esclusivamente maschili o femminili (condizioni intersessuali).
L’orientamento sessuale indica, invece, l’attrazione fisica e/o emotiva verso una persona. Gli orientamenti sessuali sono tanti (eterosessualità, omosessualità, pansessualità, per citarne alcuni) e non hanno nulla a che vedere con l’identità di genere.
Che cos’è, quindi, l’identità di genere? È il modo in cui una persona si definisce rispetto al genere a cui sente di appartenere: ad esempio, una persona può nascere biologicamente donna, ma non sentirsi in linea con il proprio sesso biologico.
Infine, il ruolo di genere è il modo in cui una persona si esprime rispetto al genere a cui sente di appartenere. Ovviamente, quello che è considerato “da maschio” o “da femmina” dipende da tanti fattori (geografici, storici, culturali, sociali).
Dunque, una persona si dice cisgender quando ha un’identità di genere che corrisponde al proprio sesso biologico, si dice transgender quando ha un’identità di genere che non corrisponde al proprio sesso biologico. Si parla di persona trans quando decide di fare un percorso di transizione (chirurgico e non).
Dire la propria a tutti i costi: il limite dei social
Ecco, alla luce di tutto questo, Maddalena Corvaglia ha dimostrato non soltanto di essere totalmente impreparata sul tema, ma anche pericolosa, perché il sottinteso è che cose assolutamente naturali (come l’identità di genere che non corrisponde al sesso biologico) siano scelte (folli) che ci porteranno oltre ogni limite. Una persona che non sente di appartenere al genere biologico in cui è nata, non sceglie di superare “il limite” e non rappresenta una minaccia per nessuna presunta “normalità”. L’identità di genere non è una scelta, semmai è una scelta non reprimere e frustrare la propria natura, rimanendo nei binari del cisgender.
L’unico limite di questa storia è il voler, per l’ennesima volta, parlare ed esprimere un‘opinione giudicante su un argomento che non si conosce bene. Comportamento, questo, che – complici i social – è sempre più diffuso e che è da considerarsi come uno dei grandi mali del nostro tempo. Non dobbiamo per forza avere un parere su tutto, ricordiamocelo sempre.