Lòm a Mêrz: i fuochi magici dell’antica tradizione contadina romagnola

Un'antica tradizione contadina celebrata nelle campagne romagnole per accogliere la primavera e dire addio al lungo inverno. A lungo dimenticata, oggi rivive grazie al contributo di un'associazione locale

Negli ultimi 3 giorni di febbraio e nei primi 3 giorni di marzo in Romagna si accendono dei fuochi “magici” per celebrare l’arrivo della primavera e dire addio all’inverno.

Si tratta dell’antica tradizione contadina “Lòm a Mêrz”, durante la quale in passato i contadini romagnoli accendevano grandi falò per invocare il ritorno del sole e della luce, favorendo così un’annata buona per i raccolti.

Un momento di passaggio da una stagione all’altra contraddistinto da canti e spassose danze intorno al fuoco, e da una momentanea pausa dal lavoro nei campi.

Nei 6 giorni a cavallo tra febbraio e marzo si temeva infatti l’influsso malefico noto come “la canuciéra”, così terribile e misterioso da essere in grado di provocare la cattiva riuscita di qualunque lavoro intrapreso, spiega l’Associazione “Il Lavoro dei Contadini”, grazie alla quale l’antica tradizione, destinata altrimenti a scomparire, ha ricominciato a vivere in vari comuni della Romagna.

L’edizione 2023 prevede una serie di eventi dal 26 febbraio al 3 marzo ed è incentrata sul tema “Mezzadria, una lunga storia di Gente Comune”, cui è stata dedicata anche una mostra presso la Galleria d’Arte Molinella di Faenza. Qui trovate il programma completo.

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