Locanda dei Girasoli, si riaccende il sogno: c’è una proposta concreta per la riapertura

La Locanda dei Girasoli, ristorante che ha dato lavoro ai ragazzi con sindrome di Down, potrebbe riaprire nel Parco dell'Appia Antica

I giovani della Locanda dei Girasoli non hanno intenzione di arrendersi dopo la notizia della chiusura del ristorante-pizzeria, divenuto uno dei modelli più virtuosi di inclusione sociale in Italia. Per fortuna non è tutto perduto. È da poco arrivata una proposta concreta che riaccende il sogno e le speranze dei giovani con sindrome di Down che da oltre 22 anni lavorano nell’accogliente locale del quartiere del Quadraro, a Roma.

La Locanda dei Girasoli potrebbe riaprire i battenti, molto probabilmente nel Parco dell’Appia Antica. È questa, infatti, l’ipotesi più concreta emersa dall’incontro del 17 gennaio a cui hanno preso parte i vertici del consorzio Sintesi (che gestisce il locale), l’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative Tobia Zevi, il capo di gabinetto della presidenza della Regione Andrea Napoletano e la consigliera regionale Marta Bonafoni.

A quanto pare nel parco dell’Appia Antica si sono liberati vari edifici, usati in passato come ristoranti. E l’assessore ha chiesto la piantina della Locanda dei Girasoli in modo da verificarne la compatibilità.

Naturalmente la riapertura non sarà immediata per motivi logistici e burocratici. Saranno, infatti, necessari circa 8 mesi di assestamento.

Napoletano ci ha chiesto un business plan – ha spiegato il presidente del consorzio Sintesi Enzo Rimicci ai microfoni di RomaToday Orientativamente serviranno dai 150 ai 200.000 euro, che speriamo possano arrivare tramite fondazioni e la Regione può darci una grande mano in questo. Anche, eventualmente, rimettendo in campo Arsial (agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio) come già successo in passato.

I motivi della chiusura

Non è la prima volta che la Locanda dei Girasoli si ritrova ad affrontare problemi economici che hanno portato il locale a un passo della chiusura. Già nel 2020 era arrivato un sostegno di 48mila euro da parte della Regione Lazio nel tentativo di aiutarne la ripresa. Ma ad aprile del 2021, sono sopraggiunti altre difficoltà legate a una serie di urgenti riparazioni della struttura, che hanno aggravato la situazione già resa difficile dalla crisi provocata dalla pandemia.

Per aiutare le ragazze e i ragazzi con sindrome di Down era stata lanciata anche una petizione per trovare una nuova sede per il ristorante-pizzeria. Poi, la scorsa settimana, è arrivata la doccia fredda.

Ma, adesso, si apre un nuovo spiraglio di luce per il loro futuro. Facciamo il tifo per voi, ragazzi! Non mollate!

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Fonte: RomaToday

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