Altro che Bitcoin! Sono i Lego l’investimento del futuro secondo questo studio

Sembra proprio che i Lego rendano più dell’oro e dei famigerati Bitcoin, crescendo in valore anche più di azioni e obbligazioni.

Investire in Lego per diventare ricchi? Magari non proprio, comunque non sempre e non per tutti, ma sembra proprio che i Lego rendano più dell’oro e dei famigerati Bitcoin, crescendo in valore anche più di azioni e obbligazioni. Lo sostiene uno studio condotto dalla Higher School of Economics di Mosca.

In base a un sondaggio, i ricchi investono circa il 10% della loro ricchezza in gioielli, arte, oggetti d’antiquariato, vini da collezione e automobili (oltre ai tradizionali investimenti in titoli finanziari). Ma, forse, sbagliano. Infatti i prezzi sul mercato dei set Lego non più in produzione crescono dell’11% all’anno, un valore che supera quello di oro, azioni e obbligazioni.

Ma come è possibile? Secondo i ricercatori, ci possono essere diverse ragioni per la rapida crescita del prezzo dei set. Innanzitutto, questi sono prodotti in quantità limitate, in particolare quelli dedicati a film, libri o eventi storici iconici. Inoltre, dopo il loro ritiro, il numero disponibile sul mercato secondario non è elevato in quanto molti proprietari non vedono in essi valore (e perdono o buttano parti), mentre altri, al contrario, li valutano e non vogliono venderli. The last but not the least, i set LEGO sono stati prodotti per diversi decenni e hanno molti fan adulti.

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Gli autori della ricerca hanno esaminato i prezzi di 2.322 set Lego dal 1987 al 2015, in particolare un  set di dati che includeva informazioni sulle vendite e sulle transazioni di aste online (sono state selezionate solo le vendite di nuovi set non aperti). I risultati hanno mostrato come i prezzi del mercato secondario iniziassero a crescere generalmente due o tre anni dopo dal ritiro, tuttavia con una variazione significativa nei rendimenti dal -50% al +600% all’anno.

I prezzi dei set piccoli e molto grandi crescono inoltre più velocemente dei prezzi di quelli di medie dimensioni, probabilmente perché i piccoli contengono spesso parti o figure uniche, mentre i grandi sono prodotti in piccole quantità e sono più attraenti per gli adulti.

I prezzi dei set tematici dedicati a edifici famosi, film famosi o festività stagionali, infine, tendono a registrare la crescita più elevata sul mercato secondario (i più costosi includono Millennium Falcon, Cafe on the Corner, Taj Mahal, Death Star II e Imperial Star Destroyer). Un’altra categoria interessante include i set emessi in edizioni limitate o distribuiti in occasione di eventi promozionali: la rarità aumenta il loro valore per i collezionisti.

I rendimenti medi sui set Lego sono del 10-11% annuo (e anche più alti se il nuovo set è stato acquistato sul mercato primario con uno sconto), che è più di azioni, obbligazioni, oro e molti oggetti da collezione, come francobolli o vini.

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Inoltre, i prezzi dei popolari mattoncini dipendono debolmente dal mercato azionario (erano in crescita anche durante la crisi finanziaria del 2008) e sono relativamente bassi rispetto all’arte, all’antiquariato e alle automobili, il che li rende un metodo di investimento affidabile e accessibile.

Investiamo tutti in Lego quindi e diventeremo ricchi?

Ovviamente no: gli autori affermano infatti che l’investimento in Lego vale la pena solo a lungo termine (cioè oltre tre anni) e comporta costi di transazione più elevati (ad esempio, consegna e stoccaggio) rispetto all’investimento in titoli finanziari.

Gli investitori in Lego generano rendimenti elevati rivendendo set non confezionati, particolarmente rari, prodotti in edizioni limitate o molto tempo fa – spiega Victoria Dobrynskaya, che ha guidato la ricerca – I set prodotti 20-30 anni fa rendono nostalgici i fan Lego e i loro prezzi salgono alle stelle. Ma, nonostante la loro elevata redditività sul mercato secondario in generale, non tutti hanno lo stesso successo e bisogna essere un vero fan di Lego per risolvere le sfumature del mercato e vedere il potenziale di investimento in un particolare set

Come tutti gli investimenti, dunque, nulla è certo. Ma fa pensare.

Il lavoro è stato pubblicato su Research in International Business and Finance.

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Fonti: Higher School of Economics / Research in International Business and Finance

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