La leggenda messicana che racconta come il mondo è diventato tutto colorato e perché non è più bianco e nero.
Tanto tempo fa il mondo non era a colori. Ma tutto bianco e nero. Gli dei, terribilmente annoiati, non facevano altro che litigare tra loro. Anche donne, uomini, piante e animali erano tremendamente tristi. Finché gli dei, desiderosi di un cambiamento, non decisero di partire alla ricerca di altri colori nella speranza di rendere il mondo un luogo più bello e allegro.
Uno di loro partì per una lunga passeggiata, era talmente concentrato nei suoi pensieri che andò a sbattere la testa contro un sasso. Ne uscì del sangue, lo guardò e si accorse che aveva trovato un colore nuovo: il rosso.
Un’altra divinità partì per l’ambiziosa caccia ai colori, voleva qualcosa di adatto al sentimento della speranza. Dopo lunghe ricerche trovò il verde. Un’altra dea si mise a scavare un profondo buco nel terreno, decisa a raggiungere il cuore della Terra. Trovò così il colore marrone.
Una divinità curiosa di scoprire quale fosse il colore del mondo, si arrampicò in cima a un’alta montagna. Riconobbe il sesto colore, ma non sapeva proprio come portarlo a terra per mostrarlo ai compagni. Rimase lì per lungo tempo finché non diventò cieco e il colore del mondo gli si appiccicò agli occhi. Tornò a casa e gli altri dei, guardandolo negli occhi, riconobbero l’azzurro.
Un altro dio si avvicinò a un bambino che rideva e gli rubò il sorriso, facendo piangere il povero fanciullo. Portò con sé il sorriso per mostrarlo agli dei e tutti decisero che sarebbe stato il giallo.
Soddisfatti dei colori trovati e piuttosto stanchi, gli dei decisero di coricarsi. Ma prima di farlo misero i colori in una scatola sotto il grande albero sacro. La scatola non era chiusa bene e i colori iniziarono a mescolarsi dando vita a tante altre tonalità. L’albero sacro, per fortuna, si accorse di quanto stava accadendo e li mise al riparo dalla pioggia.
Gli dei si risvegliarono circondati di moltissimi colori e pensando che fosse stato l’albero sacro a crearli, gli diedero il compito di proteggere il mondo mentre loro l’avrebbero dipinto. Così iniziarono a lanciare i colori ovunque. Il giallo tinse il sole, l’azzurro il cielo e il mare, il marrone la terra, il verde l’erba e le foglie, il rosso l’interno di uomini e animali. Mentre il bianco e il nero rimasero intatti. Ma alcuni schizzi di colore finirono sugli uomini ed è il motivo per cui abbiamo colori e pensieri diversi.
Il loro lavoro era terminato, il mondo era finalmente allegro e variopinto, ma temendo di perdere i colori decisero di affidarli al pappagallo Ara macao, o Guacamaya, il cui piumaggio è infatti colorato come un arcobaleno. È lui il custode di tutti i colori del mondo.
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FONTE: icgalileitradate
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