Chi era davvero Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia raccontata dalla serie più attesa di Netflix

Arriva su Netflix il 15 febbraio la serie tv La legge di Lidia Poët, incentrata sulle vicende e la battaglia legale di Lidia per diventare la prima avvocata donna d’Italia.

La nuova serie tv originale italiana targata Netflix La legge di Lidia Poët fa oggi il suo debutto sulla piattaforma del gigante dello streaming a partire dal 15 febbraio. Torna sul piccolo schermo Matilda De Angelis, questa volta per interpretare la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati.

Un progetto ambizioso, quello di Netflix: realizzare un legal drama in chiave “light” con un’ambientazione storica. Un’idea insolita che per tanti versi ricorda le fiction Rai. Nei 6 episodi di circa 50 minuti ad affiancare la De Angelis c’è Eduardo Scarpetta, che impersona Jacopo Barberis, giornalista e complice di Lidia.

La trama

Siamo a Torino alla fine degli anni ‘800. Lidia, laureata in giurisprudenza ed abilitata alla professione forense, trova lavoro nello studio legale del fratello Enrico (Pier Luigi Pasino) come avvocata. Un ruolo rivoluzionario per l’epoca che getta scandalo nell’ambiente. La Poët dovrà infatti vedersela con una sentenza della Corte d’Appello di Torino che dichiara illegittima la sua iscrizione all’albo degli avvocati, di fatto impedendole di esercitare la professione solo perché donna. Imperterrita, Lidia combatterà con le unghie e con i denti questa situazione, preparando ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte.

Nel frattempo, assiste i clienti dello studio dimostrandosi non solo assolutamente capace di svolgere il suo mestiere, ma anche in grado di guardare oltre il suo tempo. In tutte le cause riuscirà a cercare la verità dietro i pregiudizi e le apparenze, sempre supportata dal fratello della cognata – Jacopo – che la guiderà nei mondi nascosti della città condividendo tutte le informazioni in suo possesso.

Chi era davvero Lidia Poët

La serie affronta in maniera romanzata le vicende di Lidia Poët. Personaggio realmente esistito, nella trama troviamo un fondo di verità. Lidia si laureò davvero in giurisprudenza nel 1881 con una tesi sulla condizione femminile nella società e il diritto di voto alle donne.

Dopo due anni di praticantato, superò l’esame di abilitazione alla professione forense. La sua richiesta di essere iscritta all’Ordine degli Avvocati di Torino venne però fortemente osteggiata, ma fu inizialmente accolta nel 1883. Lo stesso anno, tuttavia, la licenza le fu revocata dalla Corte d’Appello su richiesta del procuratore generale del Regno. A suo dire, l’avvocatura faceva parte degli uffici pubblici e le donne erano escluse da tutto ciò.

Proprio qui iniziò la battaglia di Lidia, che suscitò un profondo dibattito non solo in Italia, ma anche all’estero. Solo nel 1919 con la legge Sacchi – che autorizzò le donne a entrare in alcuni pubblici uffici – fu considerata finalmente un’avvocata. Lei, nel frattempo, aveva continuato imperterrita a collaborare al fianco del fratello Enrico.

I personaggi e il cast

Netflix punta tutto su un personaggio forte del piccolo e grande schermo come Matilda De Angelis. Portata al successo dalla serie Rai Tutto può succedere, ha recitato in Leonardo ed è arrivata alla ribalta internazionale con The Undoing – Le verità non dette. Non mancano partecipazioni al cinema, tra cui il pluripremiato Veloce come il vento. Il colosso dello streaming l’aveva già consacrata nel 2020 con il film Netflix L’incredibile storia dell’Isola delle Rose.

Accanto a lei recitano:

• Pier Luigi Pasino (Enrico Poët), fratello di Lidia e avvocato, la accoglie nel suo studio mentre lei combatte contro l’esclusione dall’Ordine
• Eduardo Scarpetta (Jacopo Barberis), giornalista e fratello della cognata di Lidia
• Sara Lazzaro (Teresa Barberis), moglie di Enrico
• Sinéad Thornhill (Marianna Poët), figlia di Enrico e Teresa
• Dario Aita (Andrea Caracciolo)

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Fonte: Netflix

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