Dopo Twitter, appena acquistata da Elon Musk, e Facebook di Zuckenberg, Amazon annuncia di voler procedere al licenziamento di circa 10mila dipendenti. Un bel controsenso, se si considera che il fondatore Jeff Bezos comunica nel contempo ai quattro venti che donerà in beneficenza gran parte del suo patrimonio
Lo si può chiamare l’uomo delle contraddizioni se si pensa anche che non aveva firmato il cosiddetto Giving Pledge, ossia la “promessa” di alcune delle persone più ricche al mondo di devolvere parte della propria ricchezza in beneficenza. E se si pensa che, mentre da un lato decide invece di donare, dall’altro decide di licenziare.
Così Jeff Bezos, che si era dimesso da amministratore delegato di Amazon nel 2021 e che oggi possiede il 10% del colosso dell’e-commerce, messi dunque da parte svariati quattrini, si fa autore di un no sense bello e buono.
Sul New York Times si legge, infatti, che proprio Amazon sta valutando il taglio di almeno 10mila lavoratori, il 3% dei dipendenti “corporate” del colosso, poi in un’intervista alla Cnn si legge che lo stesso Bezos donerà in beneficenza la maggior parte della sua ricchezza, pari a 124 miliardi di dollari, devolvendola alla lotta al cambiamento climatico e per sostenere coloro che si battono per l’unità a fronte delle profonde divisioni politiche e sociali.
La cosa difficile è capire come farlo. Non è facile. Sto riscontrando che la filantropia non è facile, dice quasi scoraggiato Bezos nel suo appartamentino di Washington, DC a Chloe Melas della CNN e parlando insieme alla sua compagna, la giornalista diventata filantropa Lauren Sánchez.
Il miliardario, inoltre, aveva già stanziato 10 miliardi di dollari per combattere il cambiamento climatico e proteggere la natura attraverso il progetto Bezos Earth Fund, di cui è presidente.
Ne parlammo qui: Jeff Bezos, il CEO di Amazon annuncia la prima donazione dei 10 miliardi di dollari promessi per salvare il clima
Nel frattempo, i licenziamenti potrebbero scattare già questa settimana partendo dal settore dei devices, tra cui Alexa, e finendo alla divisione retail e alle risorse umane.
Cosa pensare allora? Che questo annuncio di Amazon rientra a pieno titolo nella tendenza delle grandi aziende hi tech, a partire da Twitter e passando per Meta, di ridurre il proprio personale di migliaia di unità. Solo dall’inizio dell’anno la Silicon Valley ha tagliato più di 100mila posti. E a cosa vale tutta questa filantropia, allora? A mettersi in pace con la coscienza, forse, e sventolare a tutti che per il Pianeta si può fare di più, molto di più. Semplice sintomi dei tempi che viviamo.
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Fonti: NYT / CNN
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