“L’amore è legge”, Cuba dice sì ai matrimoni tra persone dello stesso sesso con un referendum

Cuba dice il suo sì al “Codigo”, che introduce matrimoni tra gay, ribaltando così un Codice della famiglia che risaliva a 47 anni fa. Via libera anche alla maternità surrogata e alle adozioni per le coppie omosessuali

Con quasi il 67% di voti favorevoli, Cuba dice sì al referendum (tra l’altro il terzo referendum della sua storia, dopo quelli costituzionali del 1976 e del 2019) per l’introduzione dei matrimoni gay, decretando definitivamente l’addio al Codice della famiglia del 1975.

Un passaggio memorabile per un Paese in cui, tra gli anni ’60 e gli anni ’80, il cosiddetto castrismo infliggeva persecuzioni a omosessuali e diversi. E quest’anno, invece, dopo la lunga lotta della comunità LGTBIQ+ a un regime sostanzialmente omofobo, i cubani hanno partecipato al voto in 6 milioni, chiamati alle urne per esprimersi su una norma specifica, il Codice della famiglia appunto.

Da oggi saremo una nazione migliore – twitta il Presidente Miguel Díaz-Canel.

Il “Codigo” riforma la legge del 1975 ed è particolarmente all’avanguardia. Al suo introduce, oltre, al matrimonio tra persone dello stesso sesso anche le adozioni per coppie omosessuali. In più, disciplina la maternità surrogata e porta novità nel contrasto alla violenza di genere, insieme al divieto del matrimonio infantile, e sul trasferimento della “responsabilità genitoriale” dei minori agli anziani.

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Fonte: Consejo Nacional Electoral

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