In Francia vi è una zona altamente contaminata nota come Zone Rouge dove le battaglie hanno lasciato i loro segni. Nella zona è vietata qualunque forma di agricoltura, essendo il terreno inquinato da sostanze chimiche, munizioni e resti di cadaveri
![](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2022/12/zona-rossa-1.jpg)
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Dei tantissimi orrori che le guerre hanno legittimato nel corso delle epoche se ne conoscono solamente una minima parte. E al di là delle singole ideologie di uno Stato e della sua propaganda, sono i campi di battaglia a raccontare una storia a volte diversa, più cruda, conservando i segni degli scontri tra nazioni e fazioni opposte.
Uno dei territori di guerra in cui tutt’oggi sono visibili i danni provocati all’ambiente dai conflitti è la cosiddetta Zone Rouge, la zona rossa contaminata. Si trova nella Francia settentrionale ed è costituita da aree non contigue che un tempo si estendevano per quasi 120.000 ettari.
Oggi l’intera zona è isolata. I suoi confini sono stati notevolmente ridotti, ma all’interno della zona rossa, anche nei punti più piccoli, vi sono tonnellate di munizioni, ordigni inesplosi, sostanze inquinanti e i resti di migliaia di soldati morti sul campo.
A seconda della gravità dei danni bellici la Zone Rouge è stata suddivisa in tre settori, a cui corrispondono i colori rosso, giallo e verde. Il settore rosso è completamente devastato, l’ambiente e le infrastrutture saltati in aria dalle esplosioni. Il giallo riporta danni “importanti” mentre il verde moderati, trattandosi in prevalenza di aree di transito.
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La terra risulta profondamente inquinata da una moltitudine di elementi. Ci sono, ad esempio, i metalli pesanti come il piombo e il mercurio, ma anche le armi chimiche smaltite nei corsi d’acqua e in mare e ritrovate lungo le spiagge, come a Zeebrugge, in Belgio.
Alcuni territori sono stati “ripuliti” negli anni dal governo francese, ma la zona rossa è tutto fuorché scomparsa. L’agricoltura rimane severamente vietata dalla legge e le uniche attività consentite sono di tipo militare come nel campo di Suippes, la selvicoltura nella regione di Verdun e il turismo in alcuni luoghi ritenuti a malapena più “sicuri” di altri.
Ogni anno continuano a venir dissotterrati migliaia di proiettili e munizioni belliche oltre che ossa umane. Secondo la Sécurité civile francese ci vorranno 700 anni affinché la Zone Rouge possa dirsi bonificata completamente.
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Fonte: La grande poubelle
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