In Francia vi è una zona altamente contaminata nota come Zone Rouge dove le battaglie hanno lasciato i loro segni. Nella zona è vietata qualunque forma di agricoltura, essendo il terreno inquinato da sostanze chimiche, munizioni e resti di cadaveri
Dei tantissimi orrori che le guerre hanno legittimato nel corso delle epoche se ne conoscono solamente una minima parte. E al di là delle singole ideologie di uno Stato e della sua propaganda, sono i campi di battaglia a raccontare una storia a volte diversa, più cruda, conservando i segni degli scontri tra nazioni e fazioni opposte.
Uno dei territori di guerra in cui tutt’oggi sono visibili i danni provocati all’ambiente dai conflitti è la cosiddetta Zone Rouge, la zona rossa contaminata. Si trova nella Francia settentrionale ed è costituita da aree non contigue che un tempo si estendevano per quasi 120.000 ettari.
Oggi l’intera zona è isolata. I suoi confini sono stati notevolmente ridotti, ma all’interno della zona rossa, anche nei punti più piccoli, vi sono tonnellate di munizioni, ordigni inesplosi, sostanze inquinanti e i resti di migliaia di soldati morti sul campo.
A seconda della gravità dei danni bellici la Zone Rouge è stata suddivisa in tre settori, a cui corrispondono i colori rosso, giallo e verde. Il settore rosso è completamente devastato, l’ambiente e le infrastrutture saltati in aria dalle esplosioni. Il giallo riporta danni “importanti” mentre il verde moderati, trattandosi in prevalenza di aree di transito.
La terra risulta profondamente inquinata da una moltitudine di elementi. Ci sono, ad esempio, i metalli pesanti come il piombo e il mercurio, ma anche le armi chimiche smaltite nei corsi d’acqua e in mare e ritrovate lungo le spiagge, come a Zeebrugge, in Belgio.
Alcuni territori sono stati “ripuliti” negli anni dal governo francese, ma la zona rossa è tutto fuorché scomparsa. L’agricoltura rimane severamente vietata dalla legge e le uniche attività consentite sono di tipo militare come nel campo di Suippes, la selvicoltura nella regione di Verdun e il turismo in alcuni luoghi ritenuti a malapena più “sicuri” di altri.
Ogni anno continuano a venir dissotterrati migliaia di proiettili e munizioni belliche oltre che ossa umane. Secondo la Sécurité civile francese ci vorranno 700 anni affinché la Zone Rouge possa dirsi bonificata completamente.
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Fonte: La grande poubelle
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