Anche se la maggior parte dei media non riporta i loro nomi, si chiamavano Zakia Haravi e Qadria Yasini. E noi non vogliamo dimenticarle
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La società civile afghana è ancora nel mirino. Si colpisce al cuore delle istituzioni. Due giudici donne della Corte Suprema dell’Afghanistan, sono state assassinate domenica mattina a Kabul, nell’area di Qala-e-Fatullah, a seguito di un’imboscata, tesa proprio mentre si stavano recando a lavoro, in tribunale.
Anche se la maggior parte dei media non riporta i loro nomi, si chiamavano Zakia Haravi e Qadria Yasini. E noi non vogliamo dimenticarle.
Un gruppo di uomini armati, non ancora identificati, avrebbe preso d’assalto l’auto su cui erano a bordo le due giudici. Freddate mentre andavano a lavoro. Secondo quanto riferito dal portavoce della Corte Suprema, Ahmad Fahim Qaweem, l’autista del veicolo sarebbe rimasto ferito nell’incidente.
La polizia di Kabul ha poi dichiarato che sarebbero due le persone rimaste ferite nell’attacco. Le due giudici sarebbero invece morte sul colpo. Presso la Corte Suprema afghana lavorano oltre 200 giudici donne.
L’ombra dei Talebani afghani
L’attacco di domenica mattina non è stato ancora rivendicato e il portavoce dei Talebani afghani, Zabihullah Mujahid, ha negato ogni coinvolgimento nell’omicidio delle due giudici. Tuttavia, le autorità governative ritengono che i Talebani siano i veri mandanti dell’attentato, nonostante simili attacchi siano stati spesso rivendicati dall’ISIS-Khorasan. Ieri, 18 gennaio, almeno 8 membri delle forze di sicurezza afghane sono morti in un attacco dei Talebani nella provincia settentrionale di Baghlan. A Kabul, una bomba ha colpito un veicolo che trasportava un funzionario del Ministero delle Telecomunicazioni.
Clima di violenza e di paura a Kabul
Nel febbraio 2017, la Corte Suprema dell’Afghanistan era già divenuta bersaglio di un attentato suicida. L’attentatore si era fatto esplodere nel parcheggio antistante il tribunale, uccidendo almeno 20 impiegati della Corte e ferendo altre 41 persone. Negli ultimi mesi − nonostante siano in corso i colloqui di pace in Qatar, a Doha, tra i Talebani e il governo afghano − l’Afghanistan è bersaglio di numerosi attentati e atti di violenza, non solo nella capitale afghana ma anche in altre città, dove giornalisti, politici, attivisti, medici, avvocati e altre personalità pubbliche di alto profilo sono cadute vittima di attentati, verificatisi talvolta anche in pieno giorno.
Il disimpegno militare USA
Quest’ultimo attacco è avvenuto a due giorni di distanza dall’annuncio americano, diramato dal Pentagono, di voler ridurre di 2.500 unità il numero di truppe statunitensi impiegate nel paese, che hanno ora raggiunto il loro minimo storico nell’arco di quasi due decenni. I vertici militari USA che guidano le truppe operative in Afghanistan hanno condannato apertamente i Talebani afghani, ritenuti responsabili del bagno di sangue che nell’ultimo mese ha colpito Kabul e l’intero paese, e chiedono l’apertura di indagini internazionali per verificare le cause e identificare gli autori dell’attentato del 17 gennaio. Inoltre, nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, oltre una dozzina di persone sono rimaste uccise a seguito del lancio di un razzo, che avrebbe colpito un’abitazione del distretto di Khashrod, nella provincia sudoccidentale di Nimroz.
Fonti: Al-Jazeera English / ToloNews
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