A Capannoli si può affidare le proprie parole al vento in modo che le porti a chi non le può più ascoltare fisicamente. È il “telefono del vento”, ispirato ad una commovente iniziativa giapponese
Quanti di noi vorrebbero aver detto qualcosa di più ad un nostro caro prima che se ne andasse per sempre. Quelle parole non dette, quelle speranze, quelle emozioni, quei progetti che sono rimasti lì appesi al nulla. Quel “ti voglio bene” o “scusa” che avremmo dovuto urlare e invece non abbiamo fatto o non abbiamo potuto fare.
Ora però su una collinetta a Santo Pietro Belvedere, nella frazione di Capannoli in provincia di Pisa, si può. Qui è stato infatti inaugurato un “telefono del vento”, un luogo dedicato alla riflessione e alla condivisione di pensieri con chi non c’è più.
La cabina, ispirata a un’iniziativa giapponese nata dopo lo tsunami, permette alle persone di affidare le proprie parole al vento, inviandole simbolicamente a coloro i quali non sono più presenti nella vita. L’inaugurazione è avvenuta il 21 dicembre 2023, giorno scelto in quanto coincidente con il solstizio d’inverno, e vi hanno partecipato numerose persone desiderose di condividere i loro pensieri.
Il progetto è stato portato avanti da Marco Vanni, fotografo e curioso per natura, che ha scoperto l’iniziativa nata in Giappone, ha letto il libro di Laura Imai Messina “Quel che affidiamo al vento” e ha deciso di introdurla nella zona.
Si punta a creare una rete di telefoni del vento
La cabina è collocata su una collina orientata da est a ovest che guarda l’alba ed offre una vista panoramica a 360° sulla Valdera e oltre. Per raggiungerla bisogna arrivare al cimitero di Santo Pietro e procedere a piedi lungo una breve salita al termine della quale si vede la cabina appoggiata sulla cima del poggio. Il “telefono del vento” permette alle persone di condividere le proprie parole e i propri pensieri in un contesto naturale e suggestivo.
Il progetto prevede anche lo sviluppo di una rete di telefoni del vento in altre parti d’Italia per affidare le proprie parole al vento in modo che qualcuno di caro (ovunque sia) possa ascoltarle, con eventi e appuntamenti dedicati alla condivisione e alla meditazione da svolgersi all’alba o al tramonto.
La sindaca Arianna Cecchini ha espresso soddisfazione per la scelta di questo luogo nel cuore della Valdera che dà l’opportunità di fermarsi e godere di un paesaggio incontaminato dove si è circondati solamente dal rumore del vento e da quello delle proprie emozioni. Un luogo magico in cui, se possibile, si può far pace con se stessi.
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