L’Italia? Il paese più ignorante d’Europa. A stabilirlo è l'annuale classifica di IPSOS Mori che mette il Belpaese al 12esimo posto nel mondo, ma primo in Europa nella “misperceptions”, ovvero nella “percezione erronea”. Vediamo di cosa si tratta.
L’Italia? Il paese più ignorante d’Europa. A stabilirlo è l’annuale classifica di IPSOS Mori che mette il Belpaese al 12esimo posto nel mondo, ma primo in Europa nella “misperceptions”, ovvero nella “percezione erronea”. Vediamo di cosa si tratta.
Ogni anno, l’IPSOS Mori, azienda inglese di analisi e ricerca di mercato, stila una classifica, la “Perils of Perception”, letteralmente “Pericoli della Percezione” per stabilire quali siano i popoli più ignoranti al mondo attraverso delle domande che riguardano diversi aspetti della vita.
Per ogni nazione vengono arruolate 11mila persone che diventano il campione d’indagine. A loro vengono sottoposte delle domande per capire la loro percezione della realtà su determinati argomenti; incrociando poi le risposte, si ottiene una classifica dei popoli più ignoranti.
La parola ignoranza quindi non è strettamente legata al livello di istruzione, quanto al rapporto che alcune persone hanno su problemi chiave della società. Infatti, le domande non sono di cultura generale, ma sulla realtà che li circonda.
Facciamo qualche esempio. Viene chiesto agli intervistati se gli omicidi nel proprio paese sono aumentati o diminuiti rispetto al 2000.
“Solo una piccola minoranza di persone pensa che il tasso di omicidi sia diminuito nonostante ciò sia vero”, si legge nel rapporto.O ancora viene chiesto se dopo l’11 settembre ci siano stati più o meno attacchi terroristici
“Pochissime persone pensa che gli attacchi siano in numero minore, nonostante questo rappresenti la realtà”, si legge ancora.Ci sono poi domande sulla percezione dell’immigrazione e ancora sulla percentuale di adolescenti che rimangono incinte.
“Tutti i paesi sopravvalutano il numero di nascite di bambini che nascono da teenager perché il rapporto è uno su cinque”.
Si parla ancora di vaccini e autismo, di diabete e perfino sul consumo di zucchero. Per esempio, molti nominano Gran Bretagna e Francia tra i paesi che ne consumano di più assieme agli Stati Uniti, nonostante questi due paesi abbiano un consumo bassissimo. Ancora, rapporto con l’alcol, numero di suicidi, qualità della vita, smartphone, numero di veicoli e infine domande sull’esistenza o meno di paradiso e inferno.
Quello che ne viene fuori è che gli italiani nella maggior parte dei casi hanno una percezione sbagliata della realtà e tendono a crearsi un mondo parallelo e ciò potrebbe anche derivare dall’uso inconsueto che si fa dei social e del fatto che ormai non si riesca più a distinguere notizia falsa da notizia vera.
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Dominella Trunfio