L’Italia non è un Paese per gay: crollata dietro l’Ungheria di Orban nella classifica per i diritti LGBT

Pessime notizie nella Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia: l’Italia crolla al 36° posto per quanto riguarda gli sviluppi legislativi e le politiche per i diritti LGBT

L’Italia crolla al 36° posto su 49 Paesi nella Rainbow Map 2024, stilata da ILGA-Europe, che classifica i Paesi europei in base agli sviluppi legislativi e alle politiche per i diritti delle persone LGBT evidenziando un preoccupante arretramento.

Questa classifica, stilata annualmente, valuta 49 Paesi europei sulla base di 75 criteri suddivisi in sette categorie, tra cui uguaglianza e non discriminazione, diritti familiari, crimini d’odio e hate speech, riconoscimento legale del genere, integrità corporea intersessuale, spazio della società civile e diritto di asilo.

La posizione del nostro Paese, tra Lituania e Georgia e persino dietro l’Ungheria di Orban (nota per le sue politiche repressive nei confronti della comunità LGBT), riflette la mancanza di progresso e l’incremento delle discriminazioni sotto il governo di Giorgia Meloni.

La Rainbow Map è stata pubblicata appena 24 ore dopo il rapporto LGBTIQ Survey III dell’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali, che ha evidenziato un aumento significativo delle violenze e dei discorsi d’odio contro la comunità LGBT. Oltre due terzi degli intervistati hanno riferito di essere stati vittime di dichiarazioni di odio, un dato allarmante e in aumento rispetto al 2019 che sottolinea il clima di intolleranza crescente.

Il resto d’Europa avanza, noi arretriamo

Mentre alcuni Paesi europei, come Germania, Islanda, Estonia, Liechtenstein e Grecia, hanno fatto progressi significativi nel promuovere i diritti LGBT, l’Italia è scivolata in classifica di due posizioni e con un punteggio di appena 25 su 100 si colloca ben al di sotto della media europea del 50,6%.

Ad esempio la Germania ha introdotto leggi contro i crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulle caratteristiche sessuali. L’Islanda è salita al secondo posto nella classifica grazie a politiche inclusive e protezioni legali migliorate.

Belgio, Cipro, Norvegia e Portogallo hanno vietato le pratiche di conversione, contribuendo a creare un ambiente più sicuro e inclusivo per le persone LGBT. Inoltre Paesi come l’Estonia e la Grecia hanno migliorato le loro leggi per permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e adottare bambini e il Liechtenstein ha esteso i diritti di adozione alle coppie dello stesso sesso

Al contrario l’Italia ha visto un aumento delle politiche e dei discorsi discriminatori, contribuendo al suo calo nel ranking. La retorica anti-LGBT del governo Meloni insieme ai commenti omofobi di altri membri del governo hanno avuto un impatto devastante.

Tutto ciò ha alimentato un clima di odio e discriminazione, rendendo urgente la necessità di un’inversione di rotta per garantire la sicurezza e i diritti fondamentali di tutte le persone. Sono essenziali politiche inclusive e interventi legislativi mirati per contrastare l’odio e la discriminazione diffusi.

Di seguito la classifica di Rainbow Map 2024 di ILGA-Europe:

  1. Malta
  2. Islanda
  3. Belgio
  4. Spagna
  5. Danimarca
  6. Finlandia
  7. Grecia
  8. Lussemburgo
  9. Norvegia
  10. Portogallo
  11. Germania
  12. Svezia
  13. Francia
  14. Paesi Bassi
  15. Irlanda
  16. Regno Unito
  17. Svizzera
  18. Croazia
  19. Slovenia
  20. Austria
  21. Montenegro
  22. Estonia
  23. Andorra
  24. Bosnia ed Erzegovina
  25. Moldavia
  26. Albania
  27. Serbia
  28. Kosovo
  29. Cipro
  30. Ungheria
  31. Slovacchia
  32. Macedonia del Nord
  33. Repubblica Ceca
  34. Liechtenstein
  35. Lituania
  36. Italia
  37. Georgia
  38. Lettonia
  39. Bulgaria
  40. Romania
  41. Ucraina
  42. Polonia
  43. San Marino
  44. Monaco
  45. Bielorussia
  46. Armenia
  47. Turchia
  48. Azerbaigian
  49. Russia
Omofobia

@Rainbow Map

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Rainbow Map

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook