Atlete e pallavoliste scendono in campo con “il pancione”: la maternità è un nostro diritto #IOLOSO,

#IOLOSO: le atlete si uniscono contro le clausole anti-maternità che impediscono loro di lavorare quando rimangono incinte.

Le clausole anti-maternità sono una triste realtà nell’ambito del lavoro, triste e molto frequente, seppure taciuta. E il mondo dello sport non è da meno, come ha messo in luce il caso di Lara Luigi, solo uno dei tanti “nei quali alle atlete viene chiesto di perdere il compenso, ogni tipo di benefit e in qualche malaugurato caso persino di riconoscere i danni“.

Ecco perché centinaia di sportive si sono unite per supportare la campagna #IOLOSO promossa dall’Assist, Associazione nazionale atlete, il cui obiettivo è sostenere i diritti delle lavoratrici sportive. 

Perché come si legge sulla pagina fb di Assist, “quando un’atleta resta incinta, c’è da sempre la clausola, spesso non scritta, di rinunciare a ogni diritto. Nessuna tutela per un diritto fondamentale. Tutti lo sanno, tutte lo sanno, e chi decide non ha mai fatto nulla o quasi. Non è accettabile! Cambiamo insieme questa situazione vergognosa!“.

Jenny Barazza, Lucia Bosetti, Tania Di Mario, Francesca Zara, sono tantissime le atlete che hanno sostenuto questa importante iniziativa postando le loro foto di protesta. E non sono mancati gli atleti maschi.

E tutti noi siamo chiamati a partecipare attivamente inviando una foto a associazoneatlete@gmail.com, accompagnata dall’hashtag #IOLOSO, oppure postandola sui nostri profili e taggando ASSIST.

Ne vale la pena perché, come sottolinea l’associazione, questa è una battaglia di civiltà che riguarda tutti, non solo le donne.

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