Intera famiglia estratta viva dalle macerie dopo 40 ore in Siria: il video del salvataggio è una carezza nell’inferno

Hanno resistito ben 40 ore sotto il peso delle macerie, ma grazie al coraggioso e lavoro incessante dei soccoritori sono stati estratti tutti e 4 sani e salvi: è la storia a lieto fine di una famiglia siriana, che è un inno alla speranza nonostante tutto. In Siria e Turchia, dove la macchina dei soccorsi non si ferma un istante, ogni vita strappata alla morte diventa un momento di festa...

In Siria e Turchia si respira aria di morte, angoscia e rassegnazione. Lo spaventoso terremoto dello scorso lunedì ha annientato tutto nel giro di qualche minuto: vite umane, case, scuole, sogni. Ma nel bel mezzo dell’inferno delle città rase al suolo non mancano i momenti di gioia che danno la forza e l’entusiasmo ai soccoritori di continuare a scavare senza sosta.

Tra le scene più toccanti che arrivano dal Medio Oriente c’è quella del salvataggio di un’intera famiglia, estratta viva dalle macerie di un edificio dopo circa 40 ore dal sisma. A immortalare quegli istanti commoventi il giornalista Karam Kellieh.

Nel filmato, diventato virale sui social, si vedono i volontari della Ong di protezione civile siriana White Helmets tirare fuori prima una bambina, poi il suo fratellino. Poco dopo è il turno del salvataggio della terza sorella. Tutti e tre – che appaiono in buono stato di salute nonostante tutto – sorridono mentre la folla in esultanza li stringe e li accarezza lodando Allah.

L’ultimo ad essere estratto è il loro papà, che viene portato su una barella. Quel salvataggio, avvenuto in un villaggio in provincia di Idlib, si è trasformato in una grande festa per tutti coloro che hanno assistito alle operazioni. Un piccolo barlume di luce nelle tenebre.

Per questa famiglia siriana e migliaia di altre il violento terremoto è stato l’ennesimo drama nel dramma. Da oltre 10 anni il Paese è dilaniato dalle bombe, dalla povertà e dalla fame a causa di una guerra sanguinaria. E in diverse zone colpite dal sisma, fra cui la città di Harem, gli aiuti stanno tardando ad arrivare o non sono mai giunti.

L’arrivo dei soccorsi è infatti ostacolato dai disagi alla circolazioni provocati dal sisma ma anche dallo stesso governo che si rifiuta di inviare aiuti nelle are controllate dagli oppositori al regime. Sulla delicata vicenda è intervenuta anche l’Onu chiedendo autorità siriane di mettere da parte le posizioni politiche per salvare il maggior numero possibile di persone.

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Piccoli miracoli in mezzo a tanta disperazione

Sono diversi i “miracoli” avvenuti tra Siria e Turchia negli ultimi giorni. Fra questi spicca la storia del piccolo Kadir, un bambino che è stato tirato fuori dalle macerie di un edificio crollato in una città turca dopo ben 87 ore.

La sua storia ha toccato il cuore del calciatore Mauro Icardi, di cui il ragazzino è un grande tifoso.

“Piccolo Kadir spero di vederti presto per poterti regalare la mia maglietta e darti un grande abbraccio” gli ha promesso il giocatore argentino, pubblicando una foto del suo giovanissimo fan mentre si trovava su un letto di ospedale.

A distanza di quasi una settimana dal catastrofico terremoto, i soccoritori non si arrendono e stanno continuando a portare in salvo ancora diverse persone. Protagoniste di uno dei salvataggi più sorprendenti ed emozionanti una donna insieme al suo neonato (di appena 10 giorni), estratte vivi dalle macerie in Turchia a distanza di quattro giorni (oltre 80 ore). Una carezza al cuore in mezzo a tanta disperazione e sofferenza.

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Fonti: Karam Kellieh /Mauro Icardi /NPR 

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