Brasile: gli indios si mobilitano in attesa della sentenza più importante di sempre per il futuro delle loro terre

Migliaia di indios stanno manifestando a Brasilia mentre attendono la sentenza che deciderà il loro futuro.

La Corte Suprema (STF) del Brasile sta decidendo in queste ore sul futuro delle terre degli indigeni. Migliaia di indios si sono mobilitati in queste ultime settimane, in attesa della sentenza che definirà il loro futuro  e che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

Oggi oltre 5000 indigeni si sono riuniti a Brasilia nel campo allestito nei pressi della Spianata dei Ministeri, viale principale della città. Da lì, hanno marciato verso la Corte suprema e poi in direzione della Presidenza della Repubblica.

La Corte ha il compito di pronunciarsi sulla costituzionalità della legge che ha introdotto il “marco temporal”, secondo cui gli indigeni potranno occupare solo le terre in loro possesso prima del 5 ottobre 1988, data di promulgazione della Costituzione.

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Secondo la legge, spetterà agli indigeni provare di aver occupato le terre prima di quella data. In caso contrario, le terre potranno essere espropriate, ad esempio per fare spazio a coltivazioni, allevamenti, miniere. La legge fissa anche delle nuove regole di demarcazione delle terre, stabilendo che gli indigeni non potranno espandere i loro confini.

I difensori dei popoli indigeni hanno criticato ampiamente la legge, giudicata profondamente ingiusta,  poiché non tiene conto perché non tiene conto delle espulsioni, degli allontanamenti forzati e di tutte le violenze subite dai popoli indigeni fino alla promulgazione della Costituzione.

Inoltre, la legge ignora il fatto che fino al 1988, erano tutelati dallo Stato e non potevano rivolgersi ai tribunali in modo autonomo per far valere i propri diritti.

La Corte ha conferito a questo processo lo status di “ripercussione generale”: significa che la decisione presa in questo caso servirà da linea guida per le prossime procedure di demarcazione delle terre indigene.

Questa sentenza è molto importante per noi e per la società nel suo insieme, poiché i popoli indigeni combattono non solo per i loro diritti, ma anche per l’ambiente. Quello che vogliamo e di cui abbiamo bisogno è che la Corte garantisca i nostri diritti e che le terre che sono nostre siano riconosciute. Il “marco temporal” è un affronto alle popolazioni indigene, che tenta di togliere loro il diritto alle loro terre tradizionali”, ha dichiarato Brasílio Priprá, un importante leader del popolo Xokleng.

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Fonte di riferimento: Brasil de Fato/Karo Munduruku-Twitter

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