La scelta di eliminare l’evoluzione darwiniana dai libri di testo degli studenti indiani segna un preoccupante rifiuto della scienza
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La teoria dell’evoluzione di Charles Darwin non comparirà più nei libri di testo utilizzati da milioni di studenti indiani, in base a una controversa politica adottata di recente dai funzionari dell’istruzione del Paese.
Una decisione che ha destato scalpore sia tra all’estero che tra gli stessi scienziati indiani che hanno fatto sentire la loro voce protestando contro la scelta di eliminare la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin dai libri di testo utilizzati da milioni di studenti in prima e seconda superiore.
Più di 4.000 ricercatori e altre persone hanno infatti finora firmato una lettera aperta per chiedere ai funzionari di ripristinare il materiale. Tanti temono che sia il segnale di un crescente abbraccio alla pseudoscienza da parte dei funzionari indiani.
Si vuole evitare contenuti “irrilevanti”
La Breakthrough Science Society, un gruppo senza scopo di lucro, ha lanciato la lettera aperta il 20 aprile scorso dopo aver appreso che il National Council of Educational Research and Training (NCERT), un’organizzazione governativa autonoma che stabilisce i programmi di studio e pubblica i libri di testo per i 256 milioni di studenti indiani delle scuole primarie e secondarie, aveva fatto questa mossa come parte di un processo di “razionalizzazione dei contenuti”.
Il NCERT ha rimosso per la prima volta la discussione sull’evoluzione darwiniana dai libri di testo all’apice della pandemia di COVID-19. Secondo la società l’ha fatto per snellire le lezioni online. Ha infatti pubblicato un documento in cui affermava di voler evitare contenuti “irrilevanti” nel “contesto attuale”.
La Breakthrough Science Society ha dichiarato in un comunicato:
La comunità scientifica del Paese è seriamente costernata nel vedere che la teoria dell’evoluzione biologica è stata abbandonata. Gli studenti rimarranno seriamente indietro nei loro processi di pensiero se saranno privati dell’esposizione a questa fondamentale scoperta della scienza.
Non sembrano esserci molte speranze per una revisione della decisione
Una delle preoccupazioni principali è che la maggior parte degli studenti indiani non sarà esposta al concetto di evoluzione se questo viene eliminato dal programma di studi della nona e della decima elementare, perché non proseguono gli studi di biologia nelle classi successive.
Eppure, secondo il biologo evoluzionista Amitabh Joshi del Jawaharlal Nehru Centre for Advanced Scientific Research:
L’evoluzione è forse la parte più importante della biologia che tutti i cittadini istruiti dovrebbero conoscere. Parla direttamente di chi siamo, come esseri umani, e della nostra posizione all’interno del mondo vivente.
Nonostante le crescenti proteste, sembrano non esserci molte speranze che il NCERT ammetta improvvisamente l’errore e riveda la decisione, almeno nel breve periodo. Per far sì che ritorni sui propri passi, secondo gli scienziati, sarà necessario un impegno progressivo e costante.
Nel frattempo c’è una crescente influenza della pseudoscienza
Come detto prima, la mossa del NCERT arriva nel contesto di quella che alcuni considerano la crescente influenza della pseudoscienza in India. Ricercatori e politici legati a organizzazioni conservatrici indù hanno espresso dubbi sull’evoluzione e promosso affermazioni non corroborate secondo cui gli antichi indiani avrebbero costruito navi spaziali e condotto ricerche sulle cellule staminali.
Alcuni osservatori temono che la mossa dell’India possa incoraggiare i negazionisti dell’evoluzione nelle nazioni confinanti, tra cui il Pakistan. Lì i libri di testo di biologia sono già preceduti da note che avvertono i lettori che incontreranno la teoria dell’evoluzione, ma vi si consiglia di non crederci perché non è scientifica, manca di prove e va contro l’Islam.
La situazione, dunque, è molto preoccupante, considerando che nel 2022 in India c’erano oltre 262 milioni di studenti e solo una piccola parte di loro avrà modo di capire come si è formato il mondo vivente e tutto ciò che ne consegue.
Ciò potrebbe portare ad avere un degrado notevole del tasso di conoscenza e della capacità cognitiva che invece sono indispensabili per fare scelte consapevoli. Per questi motivi, seppur l’appello degli scienziati indiani ci sembri così lontano, ci riguarda in realtà drammaticamente da vicino.
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