Morti due volontari “staffettisti” in un grave incidente stradale mentre trasportavano cani e gatti verso le loro nuove famiglie

Questa mattina un grave incidente ha coinvolto un furgone di volontari “staffettisti” che trasportavano 50 cani e 10 gatti verso le loro nuove famiglie. Lo schianto è avvenuto verso le 5,30 sulla A14 tra Pesaro e Cattolica, al km 148. Nell’impatto due persone hanno purtroppo perso la vita sul colpo e una terza, gravemente ferita, è deceduta dopo il trasporto in ospedale. Si tratta di due staffettisti e del conducente di un tir, mentre un terzo staffettista è in prognosi riservata.

Ancora da accertare la dinamica dell’incidente: il furgone dove viaggiavano le vittime e gli animali si è schiantato contro il posteriore di un autotreno che, a sua volta, aveva impattando un altro mezzo pesante.

Una delle staffettiste coinvolte era Elisabetta Barbieri, molto nota nel mondo animalista per l’impegno e la dedizione verso gli animali.

“Il suo era un impegno sincero, costante e disinteressato. Ha collaborato con noi in tantissime occasioni e con tantissime Sezioni. Sono centinaia gli animali che oggi hanno iniziato una nuova vita anche grazie a lei. Il suo impegno ha fatto la differenza ed è stata un esempio per molti. Ci mancherai Elisabetta. La nostra Associazione ti ricorderà sempre con immensa gratitudine”, ha dichiarato in una nota Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa.

Nel tragico incidente ha perso la vita anche una femmina di pastore tedesco, morta proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto incontrare la sua nuova famiglia. Altri due cani sarebbero scappati spaventati dalle gabbie, ma fortunatamente sono stati recuperati.

Oggi il mondo delle associazioni animaliste è in lutto e piange la perdita di queste persone che svolgevano con amore un lavoro davvero molto rischioso. Gli staffettisti infatti si occupano di trasportare cani e gatti da Sud – dove il fenomeno del randagismo è ancora molto diffuso – verso le famiglie adottanti al Nord.

La “staffetta” è l’ultimo scoglio da superare nel lungo iter di adozione di cani e gatti ed è probabilmente il più pericoloso, perché si viagga soprattutto di notte e per molti chilometri.

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Elisabetta e gli altri volontari dell’ENPA che erano con lei conoscevano bene i rischi ed erano pronti ad affrontarli per poter donare un futuro migliore a tanti animali che altrimenti non avrebbero speranza di uscire dalle loro gabbie. A loro oggi possiamo dire solo una parola: grazie.

Fonte: ENPA

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