Nemmeno il sollievo di sapere chi e perché ha ucciso Ilaria. Luciana se n’è andata a 85 anni proprio nei giorni della pronuncia del gip di Roma sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura.
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Addio a Luciana Alpi, la mamma di Ilaria, la giornalista del Tg3 uccisa il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia, insieme al collega Miran Hrovatin. È morta senza sapere la verità sull’omicidio di sua figlia, da 24 anni era in prima linea per chiedere giustizia.
Nemmeno il sollievo di sapere chi e perché ha ucciso Ilaria. Luciana se n’è andata a 85 anni proprio nei giorni della pronuncia del gip di Roma sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura.
Anni di delusione, di rabbia, di sconforto. Ventiquattro lunghi anni in cui non c’è stata neanche l’ombra di una verità assoluta. Luciana in tutte le interviste ripeteva che Italia e Somalia hanno occultato ciò che è accaduto, hanno insabbiato, depistato.
“La verità non la vogliono. Fanno passare gli anni sperando che quando verrà la mia ora non ci sarà più nessuno che continuerà a insistere per chiedere verità e giustizia”, diceva un anno fa Luciana Alpi in un’intervista ad Articolo21.
E il suo timore oggi è una triste realtà anche se sono in tanti quelli che vogliono proseguire la battaglia di questa mamma che ha conosciuto il dolore di averla persa.
Luciana non aveva mai accettato la versione ufficiale, c’erano troppe contraddizioni e troppe omissioni da parte degli stessi inquirenti. Si era resa conto subito che attorno al duplice omicidio di Mogadiscio aleggiava un movente molto più grave di un semplice tentato sequestro finito nel sangue.
Bianca Berlinguer si commuove annunciando la morte di Luciana Alpi
“La conoscevo bene perché io e Ilaria abbiamo fatto la scuola insieme, siamo state amiche. Una donna coraggiosissima, di grande determinazione e se n’è andata portandosi un peso grandissimo nel cuore, quello di poter conoscere la verità”.
Chi era Ilaria Alpi?
Era una giornalista e fotoreporter del Tg3, aveva 33 anni ed era andata a Bosaso in Somalia assieme al suo operatore Miran Horvatin perché voleva raccontare quella terra tanto bella quanto ambigua. Sogni, speranze infrante il 20 marzo del 1994, una morte tragica e avvolta ancora oggi nel mistero.
“Erano nel corno d’Africa per seguire la guerra tra fazioni che stava insanguinando il Paese africano e la missione Onu “Restor Hope” lanciata dagli Usa con l’appoggio di numerose nazioni alleate compresa l’Italia, per porre fine alla guerra interna e ristabilire la legalità nello scenario somalo”, si legge sul sito ufficiale di Ilaria Alpi.
Ilaria Alpi e Miran Horvatin, uccisi a Mogadiscio
Alpi e Hrovatin furono uccisi vicino all’ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall’hotel Hamana, nel quartiere Shibis. Erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia dove Ilaria Alpi aveva intervistato il sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che aveva riferito di alcuni rapporti intrattenuti da funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli Anni ’80.
Ilaria Alpi era poi salita a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi. E proprio su questo stava indagando la giornalista, su un possibile traffico tra paesi industrializzati e continente africano in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali che avrebbe visto, tra l’altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni.
Nel novembre del 1993 era stato ucciso, sempre in Somalia ed in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi proprio sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Caso Alpi: anni e anni di indagini
Il 18 luglio 1998 Omar Hashi Hassan viene accusato di concorso in omicidio volontario aggravato, dopo anni si scoprirà la sua innocenza in un lungo processo di revisione che non porterà a nulla. Nel 2016 Hassan viene assolto. Ma perché era finito in carcere? Per la falsa testimonianza di un testimone Ahmed Ali Rage, detto Gelle,anch’egli somalo. Sarà solo grazie a Chi l’ha visto di Federica Sciarelli che Gelle, dopo aver accusato l’uomo, ammetterà di aver dichiarato il falso, ovvero che non si trovava sul luogo del duplice omicidio e di aver accusato Hassan in quanto “gli italiani avevano fretta di chiudere il caso”.
Nessun colpevole, dunque, nessun mandante, un’unica certezza: la tomba nel cimitero Flaminio di Roma dove è stata sepolta Ilaria.
Ilaria Alpi, film
Sul caso di Ilaria Alpi è stato fatto un film drammatico diretto da Ferdinando Vicentini Orgnani, con Giovanna Mezzogiorno e Rade Sherbedgia, si chiama Ilaria Alpi- Il più crudele dei giorni ispirato al libro “L’esecuzione” di Giorgio e Luciana Alpi, Mariangela Gritta Grainer e Maurizio Torrealta.
Dominella Trunfio