Ikea ci ricorda che il "Posso aiutare?” rivolto alle donne è una frase che nasconde un atteggiamento che alimenta le differenze di genere
Ikea alcuni giorni fa ha lanciato una pubblicità che fa riflettere tutti noi sul valore delle parole che utilizziamo quotidianamente in relazione alle disparità di genere. “Posso aiutare?” è una frase che spesso le donne si sentono dire in casa dai loro compagni e mariti. Un modo di porsi, solo apparentemente innocuo, che in realtà nasconde il velato assunto che sia la donna a dover fare tutto.
È stato da poco l’8 marzo e, come avviene spesso in questo periodo, si è riaccesa l’attenzione su diverse tematiche che riguardano le donne, comprese le disparità di genere che in tanti campi della quotidianità sono ancora purtroppo difficili da sdoganare.
Parliamo ad esempio delle faccende domestiche che il luogo comune vuole siano di competenza prettamente femminile. Ikea Italia è intervenuta sulla questione con un interessante contribuito.
Si tratta di una pubblicità che, in una serie di infografiche, dedicate ai più comuni lavori domestici: fare la lavatrice, stirare, lavare i piatti, stendere, ecc. fa notare che spesso ci si rivolge alle donne chiedendo se si può in qualche modo “aiutare”. Ma questo velatamente, e neanche troppo, presuppone che debbano essere loro a svolgere questi compiti.
Come scrive Ikea:
“Posso aiutare?” è una frase che sembra innocua ma che in realtà nasconde un atteggiamento sbagliato che declina tutta la responsabilità dei lavori di casa sulle donne. Sono, infatti, nella maggior parte dei casi proprio loro a doversene occupare”
“Con i nostri comportamenti quotidiani in casa, possiamo azzerare le disparità di genere a partire dal linguaggio”