Il governo dello Sri Lanka ha dichiarato che fornirà gratuitamente gli assorbenti a circa 80.000 studentesse entro quest'anno. Il progetto, suddiviso in tre fasi, punta a coinvolgere oltre un milione di ragazzine in età scolare.
Dopo una serie di pressioni da parte di diverse associazioni, il governo srilankese ha dichiarato che fornirà gratuitamente gli assorbenti a circa 80.000 studentesse entro quest’anno. Il progetto, suddiviso in tre fasi, punta a coinvolgere oltre un milione di ragazzine in età scolare. E questo potrebbe essere un importante traguardo per il Paese asiatico, dove i prodotti igienici femminili sono considerati un bene di lusso, al punto che molte ragazzine sono costrette addirittura ad assentarsi da scuola nei giorni del ciclo e ad utilizzare vecchi indumenti al posto degli assorbenti igienici.
Questi ultimi, solitamente importati, sono soggetti a tasse molto elevate e nello Sri Lanka, che conta oltre 4 milioni di donne e ragazze in età fertile, solo il 30% della popolazione femminile può permettersi di comprare assorbenti o tamponi.
Ma grazie all’impegno di diversi attivisti, le cose potrebbero cambiare in meglio. Il governo dello Sri Lanka si è detto pronto a fornire assorbenti di produzione locale a migliaia di studentesse. L’iniziativa darà priorità alle ragazzine che vivono nelle aree rurali più povere. Inoltre, si procederà con la realizzazione di 2.5000 servizi igienici nelle scuole del Paese.
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“È un grande passo, a seconda di come lo implementiamo” commenta una futura assistente sociale di Galkiriyagama, un villaggio che dista circa 160 km dall’ex capitale Colombo. “Di recente ho parlato con 10 ragazze del villaggio. Cinque di loro non hanno mai usato assorbenti igienici. Usano vecchi panni. “
Nello Sri Lanka, il ciclo mestruale resta ancora un enorme tabù
Secondo quanto emerso da uno studio condotto dall’Unicef qualche anno fa, oltre la metà delle adolescenti non vuole o non può andare a scuola (a causa dei divieti imposti dalle famiglie) quando ha le mestruazioni, mentre il 37% perde uno o più di lezione al mese. Le ragioni principali legate all’assenza da scuola sono la paura di macchiarsi, il dolore provato e il disagio legato ad un argomento che nel Paese, come in altre parti del mondo, è ancora un tabù. Il 60% degli insegnanti srilankesi pensa che il sangue mestruale sia impuro. Il problema non è quindi soltanto economico, ma anche culturale.
“Il Ministero dell’Istruzione può collaborare con operatori sanitari, assistenti sociali e organizzazioni della società civile per condurre programmi educativi per eliminare lo stigma e insegnare l’igiene legata ciclo” sottolinea Jayathilaka.
Dello stesso parere è anche Tarangee Mutucumarana, fondatrice di The Arka Initiative, un progetto nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la società srilankese su tematiche legate alla salute sessuale e come supporto concreto e pratico su questioni relative alla salute sessuale e riproduttiva. “Non dovremmo insegnare solo alle studentesse, ma anche ai ragazzi. – sottolinea l’attivista – Le mestruazioni sono una normale funzione biologica. Non dovrebbe più essere un argomento tabù “.
Fonte: The Guardian/Roar LK
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