I popoli amazzonici chiedono il riconoscimento delle loro guardie indigene per proteggere i loro leader

Nel mese di luglio, il numero dei leader indigeni assassinati in Perù è salito a 35 e, di fronte alla continua inefficacia del Governo, ora i popoli Shipibo e Kakataibo cercano di proteggersi e di difendere i propri territori dal traffico di droga, dall'estrazione illegale e da altre minacce

Estrazione mineraria illegale e traffico di droga, tra centinaia di episodi di estrema violenza che le popolazioni indigene dell’Amazzonia peruviana devono affrontare ogni giorno. Per questo motivo sono state create le guardias indígenas, le guardie indigene a difesa dei popoli nativi.

Ma il problema? I leader indigeni vengono assassinati brutalmente (morti collegate ad attività illegali come l’estrazione mineraria e il disboscamento illegale), ragion per cui ora gli Shipibo e Kakataibo – nativi di Loreto e Ucayali – chiedono il riconoscimento delle guardie al Governo. Le guardie indigene di 24 basi dei popoli indigeni Shipibo e Kakataibo, membri della delegazione Asháninka della Sicurezza Indigena Amazzonica (SIA), cercheranno infatti l’ufficialità da parte dello Stato.

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Siamo disposti a continuare a lottare per ciò che è nostro, per i nostri territori. Ora siamo di più e dobbiamo continuare ad espandere la lotta per difendere ciò che è nostro, ha detto Marco Tulio Guimaraes, comandante della guardia del popolo Shipibo-Konibo-Xetebo, durante il Secondo Incontro Internazionale delle Guardie Indigene.

In questo senso, stanno valutando la possibilità di stabilire alleanze con le forze politiche e di promuovere una nuova legge sulla sicurezza indigena amazzonica e promuoveranno finanche la partecipazione delle donne indigene nelle guardie.

Perché i popoli indigeni cercano autoprotezione

Le guardie indigene emergono in un contesto di mancanza di protezione e di estrema vulnerabilità che colpisce i leader delle comunità indigene in regioni come Ucayali, Loreto e San Martín, dove le economie illegali minacciano la loro integrità e i loro territori.

Come ricordato, nel luglio di quest’anno è stata segnalata la morte del leader Kakataibo Mariano Isacama, portando a 35 il numero dei difensori uccisi in Perù, tanto che diverse comunità dell’Amazzonia hanno optato per l’autoprotezione e ora stanno cercando un riconoscimento legale.

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