Il popolo russo contrario all'invasione scrive "no alla guerra" sui propri vestiti, borse e mascherine per esprimere il loro rifiuto alla violenza
Mentre il mondo urla “no alla guerra”, il popolo russo viene censurato. Secondo OVD-info, una organizzazione per i diritti umani specializzata nella difesa dei detenuti, da quando l’invasione russa dell’Ucraina è iniziata, oltre 5.900 persone sono state detenute durante le manifestazioni contro la guerra. Nessuna repressione però può zittire il desiderio di pace.
Senza urla, la voglia di fermare la follia della guerra per le strade della Russia si esprime con il silenzio. I giovani russi manifestano indossando нет войне, ovvero “no alla guerra” sui propri vestiti, mascherine, borse, zaini o bracciali con la speranza di far tacere le armi. Sui social gli hashtag #нетвойне e #тихийпикет (protesta silenziosa) stanno diventando virali.
Solo perché mi è stato proibito di “parlare della guerra” non significa che starò zitta! Fate sapere a tutti quelli che leggeranno cosa ne penso”, scrive in un tweet Loli-NJ
https://twitter.com/NJ_Loli/status/1497288907515432962
Non posso più nascondermi”, scrive @artophrog
https://twitter.com/artophrog/status/1497213077909032960
Come loro, sono tanti i giovani che – nonostante la consapevolezza che persino una pubblicazione sui social potrebbe diventare motivo di persecuzione politica – condividono il desiderio che le ostilità cessino, e protestano indossando messaggi antimilitaristi sotto forma di un “picchetto silenzioso”: seduti in un vagone della metropolitana, su un autobus, su un tram in modo che gli altri passeggeri possano leggere facilmente il testo con la loro voglia di pace.
Secondo il Movimento Femminista Unito di San Pietroburgo questo è la forma meno rischiosa per protestare contro la guerra in Russia ed è anche un modo per esprimere solidarietà a Daria Serenko, attivista e creatrice del #тихийпикет che ha da poco scontato 15 giorni per un post su Instagram e ad altri attivisti che sono in arresto.
Siamo convinti che lo stato arresti i più attivi di noi, sperando di impedire la protesta, ma lo stato dimentica che è impossibile mettere dietro le sbarre idee e strategie attiviste”, dichiara il movimento.
Una protesta che fa più rumore di qualsiasi urlo. No alla guerra.
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Fonte: OVD-info / Daria Serenko / тихийпикет
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