Sono passati 78 anni da quel 6 agosto 1945 quando, su Hiroshima, per ordine dell'allora presidente americano, Harry Truman, venne lanciata la bomba atomica (seguita dopo 3 giorni da quella di Nagasaki). Ora il Giappone si appresta a commemorare le vittime e ricordare quel terribile episodio che ha sconvolto il mondo intero.
Si chiamava “Little boy”, l’ordigno atomico sganciato dal bombardiere Enola Gay che esplose intorno alle 8:15 di mattina a circa 600 metri di altezza, devastando la città di Hiroshima (ne distrusse il 70%). La temperatura dell’epicentro dell’esplosione sembra abbia raggiunto i 7.000 ºC, causando ustioni nel raggio di circa tre chilometri.
Le conseguenze per la popolazione furono drammatiche anche a causa dalla luce intensa provocata dall’esplosione e soprattutto per la vera e propria tempesta di fuoco che si generò, consumando in fretta tutto l’ossigeno disponibile. Le persone, di conseguenza, morirono per soffocamento ma migliaia furono anche vittime del crollo degli edifici o vennero spazzate via dall’esplosione stessa.
Le conseguenze di quel disastro atomico e i tanti morti non si contarono solo sul momento ma anche negli anni a venire. La bomba di Hiroshima uccise immediatamente oltre 80 mila persone ma già alla fine del 1945 queste erano salite a circa 140mila. Vi furono poi le drammatiche conseguenze delle radiazioni che, negli anni successivi, portarono tante persone ad ammalarsi di carcinoma tiroideo o leucemia.
Tra queste, è diventata famosa ed emblematica la storia della piccola Sadako Sasaki che, miracolosamente illesa dopo lo scoppio della bomba di Hiroshima, morì a soli 12 anni di leucemia.
Tre giorni dopo dalla bomba di Hiroshima, il 9 agosto 1945, Nagasaki venne distrutta da “Fat Man”, un altro ordigno atomico costruito con plutonio-239 a differenza dell’altro realizzato invece con uranio-235. Anche qui si registrarono decine di migliaia di morti (40 mila persone subito che divennero circa 70 mila nei mesi successivi).
Furono questi i terribili mezzi che il governo americano utilizzò per mettere ko il Giappone e porre finire alla Seconda Guerra Mondiale.
Una pagina della nostra storia densa di orrore che vorremmo non fosse mai esistita. È bene invece ricordare e lottare per un mondo in cui fatti del genere non si ripetano. Lo chiedono ancora oggi i superstiti di Hiroshima e Nagasaki (gli hibakusha) che da allora lottano per l’abolizione delle armi atomiche.
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