Un catering inglese vegetariano e vegano ha proposto nel loro menù un piatto ribattezzato Anne Frankfurter, giocando con il nome della vittima della Shoah. Irrispettoso e inappropriato, il piatto ha sollevato feroci polemiche nella rete e non solo
Un classico burger in versione vegan, un toast altrettanto green e poi un hot dog anch’esso plant-based dal nome “Anne Frankfurter”. Questa la proposta lanciata da un catering vegetariano e vegano. Per sponsorizzare il suo Frankfurter, un tipo di salsiccia, lo ha associato scherzosamente ad Anna Frank, giovane ebrea divenuta simbolo degli orrori dell’Olocausto. Uno scivolone assolutamente inopportuno.
Il piatto, una volta presentato il fine settimana presso il birrificio della Birmingham Brewery Company, ha infastidito estremamente clienti, passanti e l’intero web. La foto scattata al menù ha fatto il giro della rete in un batter d’occhio.
The Anne Frankfurter? Really Viva Veggie?!
I’d think twice before hosting this on your patch @brumbrewery pic.twitter.com/4Rnu4pbK9t
— Nathan Judah (@NathanJudah) December 13, 2022
La Brum Brewery Company ha risposto alle feroci critiche ricevute dagli utenti, dichiarando di non essere stata a conoscenza del menù prima della sua presentazione. Tuttavia è consapevole che il nome di una delle pietanze sia del tutto inappropriato.
A menu was shared last night by a 3rd party vendor who was booked to trade at our brewery tap room this weekend. We did not have sight of the menu before it was published and agree that the name of one of the dishes is totally inappropriate. The trader will not be trading with us
— Brum Brewing Co (@brumbrewery) December 13, 2022
Inaccettabili anche le parole della proprietaria del catering, che si sarebbe scusata e giustificata asserendo che Anna Frank veniva comunque da Francoforte e non mangiava carne, per questo l’opzione vegana.
Non riesco a credere a quello che è successo, era solo un gioco di parole, qualcosa per distinguersi, in questa attività siamo io e mia figlia. Non abbiamo mai voluto turbare nessuno, non sono una persona polemica, ha dichiarato la donna.
È una vergogna pensare a trovate pubblicitarie di questo tipo che infangano la memoria delle vittime della Shoah, come delle vittime di tutti gli eccidi, stragi e guerre che si sono susseguiti nel corso della storia mondiale.
Vi è un limite a tutto e le campagne di marketing non sono escluse. In questo caso il limite è stato superato senza ritegno.
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Fonte: Brumbreryco/Twitter
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