L'hanami è la festa giapponese che celebra la fioritura dei ciliegi. Simboleggia la vita e la rinascita, ma anche la caducità e la transitorietà delle cose, comprese quelle più belle.
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Come ogni anno, in Giappone l’arrivo della primavera coincide con l’ hanami, millenaria tradizione che consiste nell’andare per parchi e giardini ad ammirare lo spettacolo bellissimo e struggente della fioritura dei ciliegi. È una ricorrenza festosa che i Giapponesi trascorrono organizzando pic-nic sui prati e bevendo sake in compagnia di amici e parenti.
In giapponese, ‘hana’ vuol dire fiori e ‘mi’ sta per guardare, osservare. Quindi, letteralmente, la parola hanami significa proprio “osservare i fiori”.
E in Giappone il fiore per eccellenza è quello del ciliegio, chiamato sakura, al punto che con l’espressione osservare i fiori vengono sottintesi proprio i fiori di ciliegio.
Le date dell’hanami variano in funzione del clima della zona considerata, ma nella parte centrale del Giappone solitamente la fioritura dei ciliegi cade in un periodo compreso tra la fine del mese di marzo e la prima metà di aprile.
Si tratta di un rito millenario ricco di fascino e intriso di simbolismo, in grado di plasmare l’intera cultura nipponica e di rappresentare perfettamente lo spirito e l’identità del popolo giapponese.
Celebrato nella letteratura, nella poesia e nella pittura, ma anche, in tempi più recenti, negli anime e nei manga, l’hanami costituisce una tradizione che sopravvive alla modernità.
Nell’odierna società giapponese, estremamente frenetica e ipertecnologicizzata, è sorprendente osservare come, in occasione dell’hanami, centinaia di migliaia di persone si spostino verso le località più suggestive per fermarsi a contemplare lo sbocciare dei fiori di ciliegio, che simboleggiano la bellezza, la caducità della vita e la rinascita.
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Storia dell’hanami
L’origine dell’hanami affonda le sue radici nel passato leggendario del Paese del Sol Levante. Secondo il Nihon Shoki, il libro degli Annali del Giappone, questo rituale era praticato già nel III secolo dopo Cristo. Un’altra leggenda narra invece che fu il sacerdote En-no- Ozuno, nel VII secolo, a piantare gli alberi di ciliegio presso la città di Yoshino, lanciando una maledizione contro chiunque avesse osato abbatterli.
Secondo altri, l’hanami non sarebbe una tradizione autoctona, ma un’usanza importata dalla Cina, che all’epoca della dinastia Tang esercitava una notevole influenza culturale sul Giappone del periodo Nara (710-784).
Inizialmente però l’hanami non si riferiva ai ciliegi, ma agli ume, vale a dire gli alberi di prugne. Nel periodo successivo, sotto la dinastia Heian (794-1185), la corte giapponese si trasferì stabilmente a Kyoto. Proprio in quest’epoca, in virtù della loro sfolgorante bellezza, i sakura soppiantarono gli ume.
La parola hanami compare per la prima volta nel racconto Genji Monogatari, scritto dalla dama di corte Murasaki Shekibu intorno all’anno mille e considerato il primo romanzo della storia.
In questo periodo, però, l’hanami era essenzialmente un rito elitario, che consisteva in una cerimonia in cui si beveva sake e si declamavano haiku (poesie) dedicate alla bellezza dei fiori di ciliegio. Vi prendevano parte nobili, dignitari di corte, samurai e poeti.
Solo nel periodo Edo (1603-1868) l’hanami si diffuse anche tra i ceti più bassi della popolazione, fino a divenire una vera e propria festa nazionale. Alla sua espansione contribuirono anche alcuni Shogun, fra cui Tokugawa Yoshimune, che fece piantare i ciliegi in molte zone del Paese.
Significato dell’hanami
L’hanami è un evento dal simbolismo multiforme, e il fiore di ciliegio, il sakura, rappresenta un elemento cardine della cultura nipponica.
Secondo la visione giapponese della vita, la concezione estetica è il principio informatore sia del rapporto con la natura che del comportamento umano. Ogni gesto, ogni azione, si inserisce in un quadro logico e coerente di armonia e bellezza.
Inizialmente, l’hanami aveva uno scopo divinatorio, poiché si riteneva che gli Dei della natura (kami) vivessero all’interno della corteccia dei ciliegi. Si lasciavano offerte votive ai piedi degli alberi come buon auspicio di prosperità e di raccolti abbondanti . Si pensava che la fioritura indicasse il momento più propizio per la semina, soprattutto quella del riso.
Il fiore di ciliegio, inoltre, ha sempre rappresentato la bellezza, in particolare la bellezza femminile.
Poiché l’hanami ricorre in primavera, questa celebrazione è collegata al significato di rinascita, di rinnovamento della natura e dello spirito. In Giappone infatti la primavera segna anche l’inizio dell’anno fiscale e dell’anno scolastico, per cui il simbolismo legato al rinnovamento o comunque a un nuovo inizio risulta ancora più evidente.
Ma il senso più profondo dell’hanami è legato alla fragilità, alla caducità della vita e alla transitorietà delle cose. La fioritura dei ciliegi è uno spettacolo bellissimo ma destinato a finire presto, proprio quando ha raggiunto il suo culmine.
Esattamente come la vita, che è meravigliosa ma effimera. Così come la bellezza, anch’essa destinata a sfiorire.
Per questo, la contemplazione tipica dell’hanami è accompagnata da una vena di tristezza, dalla presa di coscienza che ogni cosa, anche la più bella, è destinata a finire.
In giapponese questo concetto è perfettamente incarnato dall’espressione “mono no aware”, che potremmo tradurre come il “sentimento delle cose” o “il pathos delle cose”.
Si tratta di una concezione del mondo influenzata dall’accettazione del fluire implacabile della vita contenuta nel pensiero taoista cinese, ma plasmata soprattutto dalla consapevolezza buddista dell’inconsistenza materiale della realtà e dalla naturale impermanenza delle cose.
L’hanami era associato anche ai samurai, la cui vita era intrinsecamente fragile, in quanto la loro anima poteva essere strappata via dal corpo in qualsiasi momento, portata via proprio come i petali dei fiori di ciliegio.
In epoca recente, il fiore di ciliegio è stato collegato anche al nazionalismo e al militarismo. Durante la II Guerra Mondiale il sakura veniva raffigurato sugli aerei dei kamikaze che sacrificavano la vita per la patria.
Quindi, l’hanami rappresenta la bellezza, la gioia della fioritura, della vita che rinasce, della natura vittoriosa che risorge ogni anno sconfiggendo l’inverno, ma il suo significato più profondo va ricercato piuttosto nella sfioritura, in quella pioggia incantata di petali rosa che si staccano dagli alberi, andando a formare dei soffici tappeti floreali sul terreno ai piedi dei ciliegi.
Come si svolge l’hanami
Come detto, nel suo significato più profondo l’hanami è un momento di introspezione e riflessione, che si traduce però in un evento festoso, in una giornata che i giapponesi trascorrono all’aria aperta, degustando sake e banchettando tra canti e danze tradizionali.
In alcuni parchi più frequentati, come il parco Ueno a Tokyo, le persone si radunano già dalla sera prima per assicurarsi i posti migliori, da cui poter ammirare gli scorci più suggestivi.
I Giapponesi stendono tappetini azzurri ai piedi dei ciliegi e portano il cibo nei bento, i caratteristici vassoi contenitori a scomparti. Il dolce tipico dell’hanami è il sakura mochi, fatto con pasta di fagioli e riso pressato e avvolto in una foglia di ciliegio salata.
Altro piatto caratteristico dell’hanami è l‘hanami-dango, costituito da polpette di riso servite col tè verde, che in questa occasione vengono realizzate nei tre colori che simboleggiano la primavera (rosa, bianco e verde).
Un proverbio molto conosciuto legato a queste polpette è Hana Yori Dango, ovvero ‘polpette piuttosto che fiori’, che poi è diventato anche il titolo di un manga molto conosciuto. Questo proverbio indica che spesso si preferisce la sostanza materiale delle cose piuttosto che ricercarne l’armonia e la bellezza esteriore.
L’hanami si svolge in un clima festoso per tutta la giornata, innaffiato da fiumi di tè e sake. La festa si conclude di notte, con la cosiddetta Yozakura (notte dei ciliegi), quando il buio è rischiarato dai chochin, le tipiche lanterne colorate fatte di cartone.
Hanami, varietà di ciliegi
In Giappone esistono circa 600 specie di ciliegi, con fiori che vanno dal bianco fino a diverse gradazioni di rosa. Ma nel 70-80% dei casi, l’hanami consiste nell’osservazione della specie Somei Yoshino, caratterizzata da un fiore con cinque petali dalla magnifica colorazione rosata.
Questa particolare varietà è stata selezionata per ibridazione attraverso un particolare tipo di innesto (tsugiki), in modo tale che tutte le piante abbiano lo stesso dna.
Proprio la simultaneità dell’hanami è un elemento che ha contribuito al suo fascino e al suo successo in patria così come anche oltre i confini giapponesi. Il fatto che tutti gli alberi di una determinata zona fioriscano in maniera sincronizzata è sicuramente una circostanza che contribuisce allo spettacolare colpo d’occhio dell’hanami.
Hanami, le località più rinomate
L’hanami è uno spettacolo visibile in tutto il territorio del Sol Levante. Ma ci sono alcuni luoghi in cui la fioritura dei ciliegi assume un fascino particolare, che richiama ogni anno moltissimi visitatori. Tra di essi, segnaliamo:
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Il parco Maruyama a Kyoto: celebre soprattutto per lo shidarezakura, ovvero il ciliegio piangente. È una varietà di ciliegio unica al mondo, la cui fioritura è uno spettacolo che merita di essere visto
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Il Parco di Ueno a Tokyo: è sicuramente tra i luoghi più suggestivi in cui festeggiare l’hanami. Al suo interno ospita alcuni templi del XVII secolo, oltre allo zoo e il laghetto Shinobazu-ike
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Il Castello di Himeji (prefettura di Hyōgo): nell’immaginario collettivo è considerato da sempre il castello simbolo del Giappone. È contornato da un bosco di ciliegi che formano un labirinto
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Il Castello di Hirosaki (prefettura di Aomori): è famoso per il festival Hirosaki Sakura Matsuri, che celebra la fioritura dei 2,600 ciliegi del parco
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Il monte Yoshino (prefettura di Nara): è considerato il miglior posto per ammirare la fioritura dei sakura. Sul dorso della montagna sono stati piantati più di 100 mila ciliegi
Hanami, previsioni 2017
Le gemme dei fiori di ciliegio si formano durante l’estate precedente l’hanami. Prima di sbocciare, attraversano un periodo di quiescenza, fondamentale per sopravvivere alle fredde giornate invernali.
Quindi c’è la fase della crescita, favorita dal calore e infine avviene l’esplosione della fioritura. Raggiunto il massimo splendore durante la fase di piena fioritura, variabile da una a due settimane, i sakura sfioriscono.
Queste fasi si susseguono con una differente tempistica nelle varie zone del Giappone, a seconda della temperatura e della latitudine, per cui anche il momento dell’hanami varierà in funzione delle suddette caratteristche.
Il territorio nipponico, infatti, è molto esteso e si sviluppa longitudinalmente per circa 3500 km. Per questo motivo, al suo interno si sperimentano diverse tipologie di climi, che chiaramente hanno ripercussioni anche sul momento in cui avverrà la fioritura dei sakura.
Se nell’estremo sud i ciliegi fioriscono già a fine gennaio, nell’Hokkaido, la regione più settentrionale, l’hanami giungerà solamente a metà maggio.
Conoscere esattamente quando ci sarà l’hanami e in quale periodo i ciliegi sperimenteranno la massima fioritura (mankai) è di fondamentale importanza per i Giapponesi.
Ogni anno centinaia di migliaia di persone si muovono dalle loro case per andare ad ammirare la fioritura nei posti più suggestivi per l’Hanami. Per questo motivo ogni anno l’Agenzia Meteorologica Giapponese dirama le previsioni esatte di quando si verificheranno l’hanami e il mankai nelle varie città del Paese.
A noi Occidentali forse tutto ciò potrà sembrare bizzarro, ma l’hanami in Giappone è una ricorrenza molto sentita, quasi sacra, che riveste un’importanza fondamentale anche per il turismo e l’ intera economia del Paese..
L’Agenzia Meteorologica Giapponese calcola la data della fioritura in base a una serie di parametri: le temperature minime registrate in autunno e in inverno, le medie annuali, il livello di crescita degli alberi e le statistiche degli anni passati relative a quella determinata area geografica.
Le previsioni vengono aggiornate settimanalmente, nel tentativo di risultare quanto più precise possibile.
Anche quest’anno, l’Agenzia Meteorologica ha diramato le previsioni per l’hanami relative a circa 1000 località.
Le date stimate per l’hanami 2017 nelle principali città giapponesi sono illustrate in quest’elenco, in cui accanto alla data dell’inizio della fioritura dei sakura è riportata la data prevista per il massimo sviluppo dei fiori (mankai):
1) Tokyo 21/03; 01/04
2) Yokohama 23/03; 03/04
3) Osaka 01/04; 07/04
4) Nagoya 28/03; 06/04
5) Sapporo 30/04; 04/05
6) Kobe 02/04; 09/04
7) Kyoto 31/03; 07/04
8) Fukuoka 24/03; 03/04
9) Saitama 25/03; 03/04
10) Fukushima 07/04; 11/04
L’hanami in Italia
Il fascino dell’hanami è così potente da riuscire a travalicare i confini giapponesi. Oggi la fioritura dei ciliegi viene celebrata non solo in estremo Oriente, ma anche in numerosi Paesi occidentali.
In Italia ad esempio questa ricorrenza viene festeggiata ogni anno da tantissimi romani che si recano presso il laghetto dell’Eur, dove si possono ammirare i 1000 sakura che formano la Passeggiata del Giappone.
Questi alberi sono stati donati alla città di Roma dal governo giapponese, nella persona del Primo Ministro Nobusuke Kishi durante la sua visita ufficiale in Italia avvenuta nel 1959.
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Angela Petrella