Addio alla fondatrice del FAI: Giulia Maria Crespi, la donna che ha curato la bellezza dei nostri tesori

È morta all'età di 97 anni la donna che ha dato vita e ispirato il FAI, impegnata da sempre a tutelare e valorizzare il patrimonio del nostro Paese

Ci ha lasciati all’età di 97 anni Giulia Maria Crespi, imprenditrice creativa amante della natura e dell’arte, da sempre impegnata in iniziative a tutela dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile, soprattutto in agricoltura.

Nata a Merate nel 1923 da una famiglia di cotonieri lombardi, Giulia Maria Crespi ha portato avanti per tutta la vita progetti per l’ambiente e per la cultura, a difesa e tutela della bellezza e del patrimonio del nostro Paese.

Grazie a una una donazione di 500 milioni di vecchie lire e all’acquisto del Monastero romano-longobardo di Torba, in provincia di Varese, nel 1975 fondò il FAI (Fondo perl’Ambiente Italiano), che guidò come Presidente fino al 2009, continuando fino a oggi a ispirarne le attività come Presidente onoraria.

L’amore per la natura ha guidato diverse scelte della donna: per quarant’anni, infatti, ha lavorato per diffondere metodi di coltivazione biologici e biodinamici, praticandoli nell’azienda agricola di famiglia in provincia di Pavia e divulgandone i segreti attraverso l’attività dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, che ha contribuito a fondare.

Andrea Carandini, attuale Presidente del FAI, nell’annunciarne la scomparsa la ricorda come una donna dalla “creatività inesauribile, una riluttanza per i compromessi, una passione per il dialogo, una singolare unità di ideali e concretezza, una noncuranza per le difficoltà – tanto più stimolanti quanto ardue – e una mai incrinata perseveranza” e la descrive come “un esempio inimitabile e senza sfumature di ideali civici e di passione per la vita, per la cultura e per l’ambiente”.

“La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il FAI è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire”, scrive Carandini.

Fonte di riferimento: FAI

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