Sorridere, nonostante tutto. 8 storie a cui ispirarsi per restare umani

Oltre 68 milioni di persone costrette alla fuga dal proprio paese d’origine, 25,4 milioni sono rifugiati che hanno lasciato la propria casa a causa di guerre e persecuzioni. Un bilancio drammatico quello diffuso nel Global Trends, il rapporto annuale pubblicato dall’Unhcr in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno).

Oltre 68 milioni di persone costrette alla fuga dal proprio paese d’origine, 25,4 milioni sono rifugiati che hanno lasciato la propria casa a causa di guerre e persecuzioni. Un bilancio drammatico quello diffuso nel Global Trends, il rapporto annuale pubblicato dall’Unhcr in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno).

Nessuno diventa un rifugiato per scelta, ma noi tutti possiamo scegliere come aiutare”, si legge nel rapporto. Noi lo vogliamo fare raccontando le storie di chi nonostante tutto resiste, di chi sorride tra le macerie, di chi in un campo profughi dona spera con la musica.

Ecco le storie più belle che ci fanno riflettere sull’importanza di rimanere umani. Restiamo umani!

Dalla guerra in Siria alle Olimpiadi di Rio

Dalla guerra alle piscine di Rio de Janeiro, un sogno che diventa inaspettatamente realtà. Yusra Mardini è nata in una famiglia siriana di religione cristiana ed è cresciuta a Damasco, dove ha iniziato a nuotare sin da bambina. La sua passione per il nuoto l’ha portata a raggiungere ottimi livelli, tanto da poter rappresentare il proprio Paese ai Mondiali di nuoto in vasca corta del 2012.

Leggi la sua storia: La lunga traversata di Yusra, dalla guerra in Siria alle Olimpiadi di Rio

I leader mondiali in versione rifugiati

Abdalla Al Omari è un artista siriano rifugiato a Bruxelles da circa cinque anni, che attraverso le sue tele provocatorie vuole mandare un messaggio molto forte al mondo contemporaneo. Da Angela Merkel fino a Trump, senza dimenticare Barack Obama e Bashar al-Assad e molti altri ancora. I leader mondiali appaiono come non li avete mai visti: in versione rifugiati.

Leggi la sua storia: L’artista siriano che trasforma i leader mondiali in rifugiati (FOTO)

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L’atleta rifugiato che sogna le Olimpiadi

Iraniano, classe ’98 Muhamad Mahdi Biniaz da giugno 2016 è un rifugiato politico, uno dei tanti ragazzi che si sono lasciati alle spalle storie di violenze, di disagio, di povertà e di rassegnazione e sono fuggiti arrivando in Italia, in cerca di un riscatto sociale.”Quando sono arrivato in Italia ero un minore non accompagnato. Sono stato mandato a Lamezia Terme, in Calabria, ma non ho mai perso di vista il mio obiettivo: quello di continuare a fare il lottatore e raggiungere dei traguardi importanti”, racconta Muhamad.

Leggi la sua storia: Gli occhi della speranza: la storia di un atleta rifugiato che sogna di fare le Olimpiadi (FOTO)

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La rifugiata che suona nella tendopoli

Un pianoforte tra il fango per ridare con la musica un barlume di speranza alle migliaia di migranti bloccati nella tendopoli di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. I riflettori per molti giorni sono stati su questa tendopoli dove la 24enne rifugiata siriana, Nour Alkhzam ha suonato per 20 minuti il pianoforte, sotto un telo di plastica per proteggersi dalla pioggia, tenuto dallo stesso Ai e da altre persone.

Leggi la sua storia: La rifugiata siriana che suona il pianoforte nella tendopoli di Idomeni (FOTO)

rifugiata piano4

L’ingegnere che regala il wifi

Non riuscivano più a parlare con i propri cari lontani, perché non c’erano mezzi di comunicazione. Ilias Papadopoulos, ingegnere elettronico greco, ha costruito per migliaia di profughi di Idomeni l’accesso gratuito al wifi. Se non poteva fare altro per migliorare le condizioni di vita dei profughi di Idomeni, almeno poteva regalare loro qualche momento di tranquillità e farli mettere in contatto con i propri familiari lontani.

Leggi la sua storia: Costruisce una stazione wifi per far parlare i profughi di Idomeni con i loro cari (FOTO)

rifugiati idomeni

I giubbotti di salvataggio che danno lavoro

Ricordate i giubbotti di salvataggio abbandonati sulle spiagge greche da rifugiati disperati? Adesso un’impresa sociale olandese li trasforma in borse e custodie per pc dando lavoro proprio a chi è fuggito dalla guerra civile siriana. L’idea è dell’impresa sociale olandese Makers Unite che ha già portato 5mila giubbotti ad Amsterdam e iniziato un programma di coaching di sei settimane per aiutare i rifugiati a iniziare una carriera nei Paesi Bassi.

Leggi qui la storia: I giubbotti di salvataggio trasformati in bellissime borse dai rifugiati siriani

giubbottini borse

Il minivan che porta i libri

Un minivan carico di libri, una vera e propria biblioteca su ruote che offre da leggere a chi non ha la possibilità di acquistare volumi. Siamo in Grecia dove dal 2016 è attiva questa iniziativa dedicata ai rifugiati bloccati nel paese.Il minivan colorato che da mesi circola ad Atene ha un nome ben preciso e tutt’altro che casuale: Echo Refugee Library.

minivan library cover

Un sorriso tra le macerie

Salem Saoody, 30 anni, è stato fotografato mentre si diverte con la figlia Layan e la nipote Shaymaa a Gaza. La vasca è l’unica cosa sopravvissuta nella loro casa, quasi completamente rasa al suolo. Apparentemente ignari della distruzione terribile che le circonda, le due bambine sguazzano nella vasca da bagno, mentre il papà gioca con loro.

Leggi la sua storia: Un buon papà saprà sempre come farti sorridere, anche nelle peggiori circostanze

siria papa 1

Foto

Dominella Trunfio

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