Scomparsi in Amazzonia giornalista inglese ed esperto di tribù: minacciati dopo le denunce di estrazione illegale di oro

Dom Phillips e Bruno Araújo Pereira avevano ricevuto minacce dopo le loro denunce su traffico di droga ed estrazioni illegali di oro

Dom Phillips, un giornalista britannico che vive in Brasile da più di dieci anni e Bruno Araújo Pereira, un esperto di tribù amazzoniche incontattate, sono scomparsi nell’Amazzonia brasiliana da domenica. I due erano stati visti l’ultima volta in barca nella regione Javari, un’area nota per il traffico di droga e l’estrazione illegale di oro. Man mano che passano le ore, crescono i timori per l’incolumità dei due che, pochi giorni prima di sparire, avevano ricevuto minacce per il loro impegno per la salvaguardia delle terre ancestrali.

Dom Phillips, 57 anni, è un giornalista di The Guardian in Brasile, Washington Post, New York Times e Financial Times e stava lavorando a un libro sull’ambiente con il supporto della Fondazione Alicia Patterson. Per questo, era in viaggio assieme a Bruno Araújo Pereira, un ex funzionario del governo incaricato di proteggere le tribù incontattate del Brasile, che come dicevamo, da tempo riceve minacce dai taglialegna e dai minatori che cercano di invadere le loro terre.

Da oltre quindici anni, Phillips denuncia nella regione amazzonica l’estrazione illegale di oro che viola le terre indigene. Phillips e Pereira sarebbero dovuti tornare nella città di Atalaia do Norte domenica scorsa, ma non sono mai arrivati. La loro scomparsa è stata denunciata dai gruppi per i diritti indigeni, dall’Osservatorio per i diritti umani dei popoli indigeni incontattati e contattati di recente (OPI) e dall’Unione delle organizzazioni indigene della valle di Javari (Univaja).

Anche l’ex presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha twittato la sua preoccupazione per la coppia. “Phillips mi ha intervistato per il Guardian nel 2017. Spero che vengano trovati rapidamente e che stiano bene e al sicuro”, ha scritto Lula.

“Abbiamo bisogno che venga avviata una missione di ricerca urgente. Abbiamo bisogno della polizia, abbiamo bisogno dell’esercito, abbiamo bisogno dei vigili del fuoco, abbiamo bisogno delle forze di protezione civile. Non c’è tempo da perdere”, ha detto il leader indigeno Beto Marubo.

Fonti: The Guardian/ The Washington Post

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