Galileo Galilei e le dita perdute: le reliquie simbolo degli eretici

Pisa, 15 febbraio 1564: nasce Galileo Galilei, il grande scienziato che tanto ha dato al progresso, ma che, alla sua epoca, fu accusato di eresia

Pisa, 15 febbraio 1564: nasce Galileo Galilei, il grande astronomo, fisico, filosofo e matematico, che tanto ha dato alla scienza, ma che, alla sua epoca, fu accusato di eresia e costretto a disconoscere le sue scoperte per evitare la condanna a morte. Sono passati dunque esattamente 456 anni dalla sua nascita e tutta la comunità scientifica ne riconosce ancora il valore.

Sì perché Galileo non è solo l’autore di incredibili scoperte astronomiche (è sua la prima osservazione dei quattro maggiori satelliti di Giove, ma anche la scoperta di informazioni dettagliate sui moti lunari,  il tutto grazie al primo telescopio della storia): Galileo ha cambiato la visione della scienza. Il metodo scientifico con cui opera tutta la comunità è infatti quello che ha proposto lui, e che ancora oggi è universalmente riconosciuto come fondamento di tutta la ricerca.

È l’esperimento da cui si parte per dedurre le teorie, che comunque vanno dimostrate in modo inconfutabile con un’analisi matematica e rigorosa dei risultati: quello che oggi sembra un’ovvietà, non lo era assolutamente negli anni in cui operava il grande scienziato, quando era la tradizione aristotelica a fare da padrona, in netto contrasto.

Tutta la scienza deve un tributo a Galileo, eppure ci sono voluti almeno due secoli dalla sua morte perché tutto questo fosse riconosciuto. Infatti lo scienziato fu accusato di eresia, in quanto affermò con dichiarata certezza il moto dei pianeti attorno al Sole e non attorno alla Terra, cosa che all’epoca era considerata una bestemmia perché toglieva all’uomo la centralità del creato.

galileo anniversario nascita

E gli eretici avevano un unico destino: la morte arsi vivi (perché “la Chiesa aborre il sangue”), dopo processi decisamente sommari condotti dalla terribile Inquisizione. A meno che, ovviamente, non accettassero di abiurare pubblicamente quello che sostenevano.

Così fece Galileo, che, grande scienziato e mente eccelsa, fu costretto a dire di essersi sbagliato, con una “cerimonia” particolarmente umiliante (si dice che lo scienziato abbia detto al termine della sua abiura “Eppur si muove” riferendosi alla Terra, continuando, chiaramente, a credere nelle sue scoperte).

galileo anniversario nascita

Foto: ©Museo di Galileo

Ed ecco comparire il dito medio: presso l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, denominato poi Museo di Galileo, si trovano infatti i reperti dello scienziato prelevati dai suoi resti 100 anni dopo la sua morte da un suo fan, Anton Francesco Gori, che “approfittando” del trasporto nel 1737 della salma nella Chiesa di Santa Croce, rubò alcune reliquie tra cui il famigerato dito che da allora iniziò un lungo pellegrinaggio.

Il puzzle fu ricostruito solo molto dopo, quando, nel 2009, furono ritrovati anche un dente e due dita della mano destra. Il dito medio, in particolare, oggetto anche di una canzone di Caparezza, fu considerato il simbolo del suo martirio, come a dire che la sua abiura non ha poi cambiato la realtà, perché la verità vince sempre. E, “per traslazione” è considerato anche il simbolo di tutti gli eretici che hanno cercato di sconfiggere il dogmatismo.

Eppur si muove, la verità.

 

 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook