In una sola parola è racchiuso uno stile di vita che esprime la profonda connessione del popolo norvegese con Madre Natura.
Portare a spasso il cane, raccogliere funghi nei boschi, sonnecchiare su un’amaca, pranzare intorno a un falò, fare sci estremo, partire per un impegnativo trekking. Attività diverse accomunate da una particolarità: riesci a indovinare quale? Se ti stai scervellando alla ricerca della risposta corretta ma hai tanti dubbi e poche certezze, ti riveliamo noi la soluzione: sono tutte attività all’insegna della friluftsliv, l’arte norvegese di vivere all’aria aperta.
Una parola che esprime la profonda connessione dei norvegesi con Madre Natura, composta da tre termini: libero, aria, vita. Non serve indietreggiare troppo nel tempo per trovarne le origini, che risalgono al 1850, quando venne inventata dal poeta e drammaturgo norvegese Henrik Ibsen.
Secondo Helga Synnevag Lovoll, professoressa presso l’Università di Volda, Ibsen la inventò per esprimere lo stato di appagamento e di benessere che gli offriva il contatto con la natura in un’epoca in cui la Norvegia aveva appena conosciuto l’industrializzazione. Molti agricoltori e persone provenienti dalle campagne si trovarono costretti a trasferirsi in città e la friluftsliv divenne un modo per riconnettersi con il mondo rurale che avevano abbandonato.
Solo negli anni ’30 il concetto è diventato sinonimo di tempo libero, divenendo parte integrante della vita di chi abita in città. Nel 1957 è uscita addirittura una legge sull’attività all’aria aperta, la “Friluftsloven”, che regola i diritti e gli obblighi delle persone riguardo al soggiorno e all’utilizzo della natura in Norvegia.
Come riporta Lovdata – la funzione più importante della legge sulle attività all’aria aperta è garantire il diritto di soggiornare e viaggiare nella natura, indipendentemente da chi possiede l’area. La legge non discrimina nessuno, quindi sia i cittadini norvegesi che i turisti stranieri hanno gli stessi diritti. –
Già prima che questa legge entrasse in vigore, in Norvegia esisteva una lunga tradizione di utilizzo pubblico della natura. Senza contare che nei contratti lavorativi è frequente che sia prevista un’ora di passeggiata all’aperto a settimana, ha dichiarato la professoressa Helga Synnevag Lovoll. Per non parlare dei numerosi asili all’aperto (friluftsbarnehager) in cui i bambini trascorrono all’esterno l’80% del tempo. Esiste persino la possibilità di laurearsi in friluftsliv!
Prendiamo esempio dai norvegesi!
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
FONTI: Madame Figaro/Visit Norway
Leggi anche: