La storia delle comunità native dell'America è intrisa di violenze e soprusi per via dell'oppressione da parte dei colonizzatori giunti dall'Europa. Torturate, violentate e uccise, anche loro furono vittime di un Olocausto dimenticato (che precedette la più nota Shoah). Noi vogliamo ricordarle con una serie di suggestivi ritratti, che mostrano tutta la loro bellezza e fierezza
Nelle tribù native americane le donne svolgevano un ruolo fondamentale. Le comunità Apache, ad esempio, la famiglia era matriarcale. Donne e ragazze non si limitavano dunque alla vita domestica, ma rappresentavano un punto di riferimento per l’intera collettività.
Svolgevano la maggior parte dei compiti: crescevano e accudivano i figli, confezionavano indumenti, raccoglievano frutta, mais, montavano e smontavano tende e tanto altro. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare il ruolo della donna era onorato e la figura veniva rispettata perché nessun ruolo veniva interpretato in maniera servile.
Le donne, infatti, erano oggetto di premure e attenzioni da parte dei loro partner e non solo, a cominciare dal mattino quando il marito spazzolava i capelli alla moglie, le faceva le trecce e le dipingeva il viso. Una bellissima testimonianza d’affetto e rispetto reciproco.
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Il matrimonio era un vincolo sacro in cui la donna aveva il massimo rispetto collettivo, non prendeva il cognome del marito, né quello della tribù. Le testimonianze fotografiche mostrano queste donne splendide, i loro volti sereni furono poi lacerati per sempre dallo sterminio avvenuto per opera dei colonizzatori bianchi, un vero e proprio Olocausto di cui ancora oggi si parla troppo poco.
Vogliamo ricordare le donne delle tribù native dell’America con questa serie di emozionanti ritratti scattati tra il 1870 e il 1890.
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