Mentre Bolsonaro minimizza, in Amazzonia si scavano fosse comuni e il sindaco di Manaus piange in diretta

Mentre Bolsonaro ancora minimizza, in Amazzonia si inizia a pensare alle fosse comuni e il sindaco di Manaus piange in diretta

L’Amazzonia è al collasso per colpa del coronavirus e a Manaus si scavano fosse comuni. La terribilità tragedia in corso, con numero dei morti triplicati in appena una settimana, è stata annunciata tra le lacrime dal sindaco della capitale amazzonica, Arthur Virgilio Neto, sindaco della capitale amazzonica Manaus, che non ha usato mezzi termini: “Non stiamo vivendo un’emergenza, ma una calamità naturale”.

Dopo aver affrontato la crisi negli ospedali, a Manaus è in corso un vero e proprio dramma per gestire le vittime del coronavirus, mentre il Presidente Bolsonaro continua a negare la pandemia, definendola “fantasia”, “isteria” o “piccola crisi”.

Il crollo del sistema sanitario, affollato di pazienti con Covid-19, rende difficile il trattamento dei feriti e delle persone con altre malattie. In altre parole, la pandemia genera un aumento delle morti non solo a causa della propria infezione, ma anche a causa della mancata gestione di altre situazioni.

Alla domanda sul bilancio delle vittime della crisi, il presidente ha risposto, lo scorso lunedì 20 Aprile, di non essere né becchino né beccamorto. E così, nel frattempo, coloro che davvero si occupano di seppellire i morti non sanno più dove metterli.

Nel più grande cimitero della città, il governo ha installato due container refrigerati per accogliere l’elevato numero di bare inviate dagli ospedali. I feretri vengono poi sepolti in un unico fossato, fianco a fianco e senza addii. Tutto per evitare ulteriori contaminazioni.

La capitale amazzonica, nello specifico, registra al momento 1.664 contagi ufficiali, dei quali 166 mortali. Secondo il dipartimento locale di Igiene Urbana in totale ben 656 corpi sono stati sepolti nel cimitero della città dal 12 al 19 aprile. Il sistema funerario ha collassato, subito dopo quello sanitario, con pochi posti di terapia intensiva, ormai al completo.

Dalla scorsa settimana, sono state aperte dozzine di tombe nuove, in previsione dell’aumento del numero di morti. Le immagini delle fosse comuni stano facendo il giro del mondo. E ricordano tanto quelle provenienti da Hart Island, a New York.

MICHAEL DANTAS / AFP

“Siamo al collasso, i medici devono scegliere chi salvare in base all’età. Stiamo raggiungendo un punto molto doloroso, che non avremmo dovuto raggiungere se avessimo praticato la quarantena. Siamo alla barbarie”, ha detto il sindaco, che ha lanciato un SOS per l’Amazzonia:

“L’Amazzonia ha bisogno di aiuto, abbiamo bisogno di volontari, medici, infermieri e apparecchiature mediche”, ha detto. Virgilio ha anche criticato il presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, per aver partecipato alla manifestazione di domenica scorsa a favore della dittatura militare.

https://www.youtube.com/watch?v=KJA-2e1khGk&feature=emb_title

Fonte: Folha de San Paulo, noticias.uol, Opovo

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