Un antico rituale legato al culto degli antenati ancora oggi celebrato per omaggiare i regnanti dell'antico regno Sakalava di Menabe.
In Madagascar esiste un antico rituale legato al culto degli antenati che consiste nel lavare le reliquie degli antichi regnanti in un fiume sacro. In questo modo la popolazione Sakalava omaggia i regnanti dell’antico regno Sakalava di Menabe.
Fino agli anni 80′ la cerimonia, che gli studiosi fanno risalire al re Andriamisara, veniva celebrata con regolarità, oggi meno frequentemente.
La cerimonia del Fitampoha, questo il suo nome, dura tradizionalmente sette giorni, secondo quanto affermato da Lombard (1988) e da E. Nérine Botokeky (1983).
Il caos regna sovrano fino al giovedì precedente l’inizio del rituale, simbolo del disordine sociale, il venerdì è invece dedicato al momento clou, ovvero il bagno delle reliquie nel fiume Tsiribihina. Il sabato le reliquie tornano al loro posto e la festa si conclude con una cerimonia di ringraziamento.
Secondo le credenze locali, durante il rituale gli antenati partecipano oltre che sotto forma di reliquie, anche attraverso i posseduti, uomini vestiti di bianco, simbolo di purezza, e di rosso, simbolo di regalità, che incarnano i re defunti. La possessione non è solitamente spontanea ma avviene in seguito all’evocazione dello spirito, che prevede tutta una serie di purificazioni, richiami musicali e olfattivi.
Secondo Lombard (1988) le reliquie degli antenati sono simbolicamente associate agli uomini e al potere, l’acqua al femminile, il bagno rappresenta quindi la formazione della dinastia reale sakalava, la creazione del regno e la delega del potere da parte del dio Zañahary agli antenati mitici sakalava. Un tempo tutto ciò serviva, fra le altre cose, a legittimarne il potere, e a rivivere la propria storia.
La cerimonia, a quanto pare, ha perso progressivamente la sua funzione originaria e oggi rappresenta più che altro un ritorno nostalgico alle origini.
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FONTI: Archive/Tranofalafa
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