Marta Albè Nel mondo esiste un albero molto antico che ha a dir poco plasmato la storia dell’umanità. Si chiama Ficus religiosa – questo il suo nome scientifico – ma è anche noto come fico sacro, Bo, Pibal, asvattha in sanscrito.
Nel mondo esiste un albero molto antico che ha a dir poco plasmato la storia dell’umanità. Si chiama Ficus religiosa – questo il suo nome scientifico – ma è anche noto come fico sacro, Bo, Pibal, asvattha in sanscrito.
Si tratta di un albero semi-sempreverde, una specie di baniano che può raggiungere un’altezza di 30 metri. È originario dell’India, della Cina e del Vietnam.
Il fico sacro più famoso è chiamato Albero della Bodhi. Si tratta di un antico albero di fico che si trovava nel’area in cui oggi sorge il Tempio di Mahabodhi, nello stato indiano del Bihar. Si dice che sotto quest’albero Siddhartha Gautama, in seguito noto come Buddha, raggiunse l’illuminazione.
Il Ficus Religiosa è un albero sacro per induisti, giainisti e buddhisti. Ora presso il tempio di Mahabodhi si trova un fico sacro che è considerato un discendente dell’albero sotto il quale si ritiene fosse avvenuto il risveglio del Buddha. Questo tempio con l’esemplare di fico sacro è una delle mete di pellegrinaggio più importanti per il buddhismo ed è considerato un luogo di culto.
Il Ficus Religiosa è comunque soltanto una delle oltre 750 specie di alberi di fico che troviamo nel mondo. Lo possiamo riconoscere per le sue grandi foglie a forma di cuore il cui diametro può raggiungere i 20 centimetri.
Gli alberi di fico con la loro storia secolare sono considerati dei veri e propri testimoni della storia del passato e dei guardiani per il nostro futuro.
Il fico è diventato un vero e proprio simbolo per alcuni Paesi del mondo, l’Indonesia e le Barbados. Il fico nella bandiera di un Paese può rappresentare l’unità nella diversità.
Straordinarie varietà di fico furono scoperte dall’esploratore Alfred Russel Wallace nell’arcipelago Malay e nel corso del tempo attirarono l’attenzione di Charles Darwin per quanto riguarda la sua teoria dell’evoluzione della specie.
In Asia molte culture hanno adottato l’albero del fico come simbolo di potere e come luogo di preghiera e di meditazione. Gli alberi di fico sono spesso presenti nella mitologia, nelle leggende, nel folklore e nei riti per la fertilità.
L’esemplare di maggiori dimensioni in Oriente è il baniano indiano, Ficus benghalensis. Il baniano è un simbolo di protezione ed è considerato un albero immortale.
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Molte varietà di fico producono frutti tutto l’hanno e in questo modo danno la possibilità di sopravvivere agli insetti che si occupano della loro impollinazione. I frutti del fico da sempre sono un nutrimento fondamentale sia per gli animali che per l’umanità.
Nell’Antico Egitto si credeva che riporre dei fichi secchi nelle tombe dei faraoni potesse aiutare le loro anime durante il viaggio nell’oltretomba verso il paradiso. Gli antichi Greci e i Romani pensavano che i fichi fossero un dono degli dei.
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Plinio il Vecchio, erudito romano del I secolo, riteneva che i fichi fossero il miglior cibo ricostituente per chi aveva attraversato una lunga malattia. Oggi sappiamo che questi frutti sono ricchi di fibre, vitamine e sali minerali. La polpa di fico era considerata un rimedio naturale efficace da applicare sulla pelle per favorire la guarigione di piaghe e ferite fin dall’antichità.
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Gli alberi di fico sono stati testimoni non solo delle scoperte e delle vittorie dell’umanità ma anche di momenti di distruzione, come la devastante eruzione del vulcano Krakatoa nel 1883.
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Nei nostri giorni gli scienziati stanno piantando alberi di fico nelle zone tropicali dove è necessario favorire la rigenerazione delle foreste colpite dal disboscamento illegale. Gli alberi di fico possono dunque rappresentare per noi una grande speranza di fronte al clima che cambia e continueranno a fornire nutrimento e a essere un simbolo importante per tutta l’umanità.
Marta Albè
