Più vacanze per tutti: la proposta di legge per ripristinare le festività “perdute”

In Senato il nuovo disegno di legge che vorrebbe riportare in vita 5 festività soppresse negli anni, da San Giuseppe alla Pentecoste

In Senato il nuovo disegno di legge che vorrebbe riportare in vita le festività soppresse negli anni, da San Giuseppe alla Pentecoste ed estendere il Patrono di Roma a tutta Italia.

5 giorni di feste in più, da San Giuseppe al Corpus Domini, passando per l’Ascensione, la Pentecoste e per finire con San Pietro e Paolo, patroni di Roma. È questa la proposta avanzata da tre senatori del partito popolare Südtiroler Volkspartei, Dieter Steger, Julia Unterberger e Meinhanrd Durnwalde.

I tre senatori hanno presentato una proposta di legge per riportare in vita le festività soppresse 40 anni fa dalla legge n. 54 del 1977. Non è la prima volta, se ne parla già da tempo. Anche nel 2013 venne fatta una simile proposta caduta poi nel vuoto.

Secondo i tre senatori, ripristinare le 5 festività soppresse sarebbe un

“ un omaggio alle persone credenti che possono così celebrare nuovamente le ricorrenze religiose, e un giusto riconoscimento dei valori cristiani. È però anche un omaggio per i non credenti che possono dedicare le giornate alle attività di tempo libero. Queste ricorrenze sono state festeggiate in Italia fino al 1977, anno in cui per legge i giorni della loro celebrazione – insieme a quelli di altre festività – hanno cessato di essere festivi”.

È certo che cinque giorni di vacanza in più all’anno farebbero piacere a tutti, religiosi e non. In base a quanto previsto dal disegno di legge, le festività da reintrodurre sono:

  • il 19 marzo, San Giuseppe e festa del papà.
  • l’Ascensione, 40 giorni dopo Pasqua (quest’anno il 10 maggio)
  • la Pentecoste, il primo lunedì 50 giorni dopo Pasqua (domenica 20 maggio)
  • il Corpus Domini, 60 giorni dopo Pasqua (domenica 3 giugno).

In aggiunta a queste, il disegno di legge vorrebbe esternere anche la festa dei santi patroni di Roma Pietro e Paolo a tutto il territorio nazionale, il 29 giugno.

Ad eccezione del 29 giugno, i giorni indicati nella proposta dei tre membri del partito popolare sudtirolese erano tutti festa nazionale fino al 1977, quando vennero cancellati per legge insieme all’Epifania, poi ripristinata.

In questo caso, secondo i senatori, festeggiare i Santi Pietro e Paolo solo a Roma come patroni, “come si fa attualmente, sembra un po’ riduttivo”.

Non sappiamo ancora se il disegno di legge andrà avanti, ma sotto sotto lo speriamo tutti.

Per il testo integrale del disegno di legge clicca qui

Francesca Mancuso

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