Le città italiane più felici

Qual è lo stato d'animo del nostro Paese? Siamo tendenzialmente felici oppure non lo siamo? In occasione della Giornata della felicità, indetta dall’ONU e celebrata ogni anno il 20 marzo, è stato pubblicato l’e-book iHappy 2015 che, studiando gli umori di Twitter, prova a rispondere proprio a queste domande, analizzando i dati sull’andamento della felicità nelle province e nelle regioni italiane nel corso del 2015.

Qual è lo stato d’animo del nostro Paese? Siamo tendenzialmente felici oppure non lo siamo? In occasione della Giornata della felicità, indetta dall’ONU e celebrata ogni anno il 20 marzo, è stato pubblicato l’e-book iHappy 2015 che, studiando gli umori di Twitter, prova a rispondere proprio a queste domande, analizzando i dati sull’andamento della felicità nelle province e nelle regioni italiane nel corso del 2015.

L’analisi, curata dal Corriere della Sera, è stata condotta esaminando ben 49,5 milioni di tweet, in modo da cogliere gli stati d’animo della popolazione italiana nel corso di tutto il 2015: stati d’animo che sono stati influenzati, sia in negativo che in positivo, da avvenimenti internazionali e nazionali. Su tutti, la morte del piccolo Alan sulle coste turche e le stragi di Parigi dello scorso novembre, che hanno fatto registrare un picco di tristezza in tutto il Paese.

Nel complesso, l’indagine rivela che nel 2015 l’Italia è stata meno felice rispetto al passato: il valore medio di iHappy è stato pari a 53,4 punti su 100, in discesa di 5,2 punti rispetto al 2014 e di quasi 7 punti rispetto al 2013, e con differenze significative di regione e in regione e di provincia in provincia.

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La regione più felice del 2015 è stata l’Umbria, che ha sorpassato la Puglia, piazzatasi al secondo posto. Sul terzo gradino del podio si colloca il Trentino Alto-Adige, che negli anni precedenti non aveva mai sfiorato il podio.

Tra le province invece trionfa Novara, che precede Genova (prima nel 2013 e terza nel 2014) e Lucca. Nella top-10 troviamo anche Firenze, Cagliari e Bari.

Roma, nonostante un anno piuttosto tribolato dal punto di vista politico e amministrativo, compie un significativo balzo in avanti, passando dal 102° del 2014 al 41° posto, e anche Milano risale la classifica: il capoluogo lombardo aveva chiuso il 2014 in ultima posizione (44,3%), mentre nel 2015 si attesta molto più in alto, al 27° posto, con un incremento di quasi 10 punti (53,7%).

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Le cinque regioni più tristi dello stivale sono invece, risalendo dal fondo della classifica, il Molise, la Valle d’Aosta (che passa dall’ultima posizione del 2014 alla penultima del 2015), la Basilicata, l’Abruzzo e la Campania. Tra le province, i fanalini di coda sono Isernia, che si aggiudica il primato della tristezza, Campobasso e Lecco.

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L’indagine mostra anche che non ci sono né città straordinariamente felici, né città drammaticamente tristi: se nel 2013, infatti, c’erano ben 31 punti di scarto tra la vetta e il fondo della classifica e se nel 2014 il divario era di 23 punti, nel 2015 sono solo 10 i punti che separano la prima dall’ultima. Segno che sì, siamo un po’ meno felici rispetto al passato, ma abbiamo ancora margine per recuperare.

Lisa Vagnozzi

Photo Credits: iHappy 2015

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