Il fattorino è sordo e la bambina impara la lingua dei segni per comunicare con lui

Il suo fattorino di fiducia era sordo, così la bambina ha deciso di prendere lezioni di lingua dei segni per poter avere una conversazione fluente con lui

@mummybear1903/Instagram

Tutto è iniziato un giorno quando Tallulah McLellan di Manchester, una bambina di otto anni, ha scoperto che Tim Joseph, il fattorino che portava i pacchi della sua famiglia non riusciva a sentire quello che lei diceva, quindi non aveva modo di avere una conversazione diretta con lui in quanto sordo.

Così, con l’intenzione di trovare un modo per farsi capire da lui, ha iniziato a cercare delle opzioni per potergli parlare e l’ultimo gesto che ha compiuto ha fatto esplodere i cuori degli utenti dei social network. Ha infatti imparato a comunicare con la lingua dei segni.

All’inizio la piccola disegnava immagini per il fattorino, in modo che potesse capire cosa stava cercando di dirgli. Tuttavia, con il passare delle consegne, l’amicizia tra i due era diventata sempre più forte, così ha deciso di portare la loro comunicazione al livello successivo e ha imparato a parlare nella lingua dei segni per farlo sentire più a suo agio e nel suo ambiente.

La felicità del fattorino

Nel video postato dall’account Instagram @momos_saad e precedentemente dalla famiglia della piccola, si vede la bambina all’interno della casa che cerca di mettere in pratica le conoscenze acquisite. Dall’altra parte del cancello che separa l’ingresso, invece, c’è il fattorino con una scatola in mano che risponde.

Si può notare una grande felicità sul volto dell’uomo, stupito dal poter finalmente comunicare liberamente con Tallulah e dalle frasi che lei stava mettendo insieme. Lo vediamo infatti ringraziarla per il gesto di cuore che gli ha fatto.

Come detto il post è ben presto diventato virale con gli utenti che si sono commossi e complimentati per il gesto della bambina. Tra i tanti commenti leggiamo frasi come: “Ragazzi, crescete i vostri figli per una società più umana”, “questo è un linguaggio inclusivo che dovrebbe essere nelle scuole” o “i bambini sono i migliori”. Un piccolo gesto, dunque, che ha scaldato il cuore di tutti e da cui dovremmo prendere esempio.

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