È la nuova pericolosa moda che gira tra i giovani americani, il cosiddetto “Farma Party”: un mix di medicinali presi a caso.
Un mix di farmaci per cercare lo sballo, un concentrato di medicinali rubacchiati qua e là per creare cocktail con cui passare una serata. È la nuova pericolosa moda che gira tra i giovani americani, il cosiddetto “Farma Party”.
A darne notizia è la Food and drug administration (Fda), l’agenzia che regola la commercializzazione dei medicinali negli Stati Uniti, che avvisa che quella che viene definita la “roulette russa dei farmaci” può provocare gravi conseguenze per la salute, portando in alcuni casi anche alla morte.
Non basta più, allora, il cosiddetto “binge drinking“, ovvero la gara tra i ragazzi a chi si sbronza prima, non bastano corse in auto e giochi estremi, ora pure l’armadietto dei medicinali alcuni giovani sono capaci di svaligiare pur di trovare cinque minuti di divertimento.
Farmaci da banco per il raffreddore o medicinali soggetti a prescrizione, antidolorici potenti o antidepressivi o quelli per l’iperattività: in un Farma Party si può trovare di tutto, compreso il mix da ingerire con abbondante alcol, e il peggio è che molti di questi farmaci i ragazzi li hanno presi dalle loro stesse case.
È per questo che il rischio può coinvolgere anche i più piccoli, che “sono attirati dalle confezioni colorate delle pillole, che scambiano per caramelle – spiega un video Connie Jung, della Fda – o perché magari i farmaci vengono smaltiti in modo non corretto e li trovano così nella spazzatura”.
Dalla Food and Drug Administration sottolineano, infatti, come migliaia di bambini americani, ogni anno, finiscano al pronto soccorso perché hanno ingerito farmaci che si sono procurati da soli in casa perché non ben custoditi dagli adulti. La soluzione “è chiudere i farmaci a chiave e metterli in posti che giovani e bambini non possono raggiungere”.
Quando ho letto la notizia dei “Farma Party” un cinico sorriso di incredulità mi ha segnato il volto: ma davvero questi ragazzi hanno bisogno di simili sfoghi? Cosa ci vogliono dire? È infelicità, questa, allo stato puro. Se i genitori in primis staccassero gli occhi dai propri smartphone e cominciassero a dialogare sul serio, forse capirebbero che solo di questo i giovani d’oggi hanno bisogno. Attenzioni.
Germana Carillo
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