Ruba e vende parti di cadaveri online: ex direttore dell’obitorio di Harvard accusato di traffico di organi 

Raccapricciante scandalo negli Usa: l'ex direttore dell'obitorio di Harvard è accusato di compravendita di resti umani, che - secondo quanto emerso dalle indagini - ha rubato per anni insieme alla moglie

Avrebbe rubato “teste, cervello, pelle e ossa” dai cadaveri donati alla facoltà di medicina dell’Università di Harvard per poi rivenderli online come se fosse una merce qualunque. Una storia degna di un film horror, che arriva dagli Stati Uniti. Protagonista della vicenda l’ex direttore dell’obitorio della Harvard Medical School, accusato di aver portato avanti questo business illegale dal 2018 al 2022 insieme alla moglie e ad altre cinque persone.

I cadaveri, dopo essere stati studiati e sottoposti a procedure mediche, per prassi vengono cremati e restituiti alle famiglie dei defunti. Ma secondo l’accusa, i due coniugi avrebbero venduto parti del corpo – comprese quelle appartenenti a due neonati nati morti – custoditi negli obitori dell’Università di Harvard e dell’Arkansas a vari acquirenti in Pennsylvania e Massachusetts.

Come si legge nel comunicato dell’Ufficio del procuratore degli Stati Uniti, a volte l’ex direttore – licenziato lo scorso maggio – permetteva alle persone interessate di entrare nelle strutture per esaminare i corpi e sceglierli direttamente.

Alcuni crimini sfidano la comprensione – ha dichiarato procuratore Gerard M. Karam. – Il furto e il traffico di organi colpisce l’essenza stessa di ciò che ci rende umani. È particolarmente eclatante che così tante delle vittime qui si siano offerte volontarie per permettere che i loro resti fossero usati per educare i professionisti medici e promuovere gli interessi della scienza e della guarigione. Per loro e per le loro famiglie essere sfruttati per profitto è spaventoso. Con queste accuse, stiamo cercando di garantire un certo grado di giustizia per tutte queste vittime.

Adesso le persone coinvolte in questo scandalo rischiano fino a 15 anni di reclusione e una multa, secondo quanto previsto dalla legge federale statunitense.

“Gli imputati hanno violato la fiducia del defunto e delle loro famiglie in nome dell’avidità” ha commentato l’agente speciale dell’FBI Jacqueline Maguire.

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Fonte: United States Attorney’s Office

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