È certo: verrà fatto lo storico referendum per riconoscere le comunità indigene nella Costituzione australiana e dare loro voce sulle questioni che li riguardano direttamente
“Una proposta di legge: modificare la costituzione per riconoscere i Primi popoli dell’Australia istituendo una Voce aborigena e degli isolani dello Stretto di Torres. Approvi questa proposta di modifica?“, questo dovrà più o meno essere il testo del quesito referendario che verrà presto sottoposto al popolo australiano.
Passa infatti al Senato la legge che apre la strada alla storica consultazione che porrà in discussione l’esigenza di introdurre nella Costituzione la Voice to Parliament: un comitato consultivo relativo alle questioni legate alle Prime Nazioni.
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Gli aborigeni australiani sono circa il 3% dei quasi 26 milioni di cittadini. Un numero più o meno esiguo a fronte della popolazione carceraria del Paese di cui gli aborigeni rappresentano addirittura un quarto. Molti si trovano in carcere per reati minori, mentre circa un terzo vive al di sotto della soglia di povertà e in centinaia sono stati sottratti alle loro famiglie per essere cresciuti come “bravi australiani”: sono i bambini e le bambine della Stolen Generation, la “generazione rubata”, allontanati con la forza delle leggi australiane da Governi, chiese ed enti assistenziali dall’inizio del 900 fino agli anni ’70.
As a South Australian I'm proud that our state is the first to introduce an Indigenous Voice to Parliament. The coming referendum is a once in a lifetime opportunity to bring the Uluru Statement from the Heart to life. Let's all vote yes for a better Australia. pic.twitter.com/cAGrcUXYTa
— Barbara Pocock (@BarbaraPocock) June 16, 2023
Cosa potrebbe cambiare se dovesse vincere il sì
Se il referendum dovesse passare, per la prima volta gli indigeni australiani, che sono su queste terre da oltre 60mila e sono stati uccisi a migliaia quando gli inglesi arrivarono in Australia (secondo il concetto di terra nullius, “che non appartiene a nessuno”, incorporato nella legge australiana e cancellato solo nel 1992), sarebbero di fatto riconosciuti nella Costituzione.
Ad aborigeni e isolani dello Stretto di Torres verrebbe inoltre riconosciuto il diritto di essere consultati dal Governo per le leggi che riguardano le loro comunità, ponendo fine alla secolare esclusione di queste popolazioni dai processi parlamentari.
I parlamenti approvano le leggi ma sono le persone che fanno la storia – ha detto il primo ministro Anthony Albanese. Questo è il vostro momento, la vostra possibilità, la vostra opportunità di far parte della storia.
https://twitter.com/australian/status/1670001228812800008
In pratica, la riforma costituzionale prevede la formazione di un comitato, l’Aboriginal and Torres Strait Islander Voice, che può presentare osservazioni al Parlamento e al Governo esecutivo del Commonwealth su questioni relative agli aborigeni e agli isolani dello Stretto di Torres.
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Fonte: Reuters
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