Possono esistere due realtà contemporanee, ma solo nel mondo quantistico, quello degli atomi. La teoria, finora solo “pensata”, sembra essere stata dimostrata da un gruppo di ricerca dell’Università di Edimburgo (Regno Unito) in collaborazione con istituti di ricerca di Innsbruck (Austria) e di Grenogle (Francia)
Possono esistere due realtà contemporanee, ma solo nel mondo quantistico, quello degli atomi. La teoria, finora solo “pensata”, sembra essere stata dimostrata da un gruppo di ricerca dell’Università di Edimburgo (Regno Unito) in collaborazione con istituti di ricerca di Innsbruck (Austria) e di Grenogle (Francia).
Nel 1961 il fisico vincitore del Nobel delineò un esperimento mentale che dimostrò uno dei paradossi meno noti della meccanica quantistica e che passò alla storia con il nome di ‘Paradosso dell’amico di Wigner‘, a sua volta a ripresa del ‘Paradosso del gatto di Schrödinger‘ (1935) che mostra come, a livello atomico e subatomico, un gatto può essere sia vivo che morto.
Wigner ha disegnato un esperimento “al contorno”: un amico, in sua assenza, compie l’esperimento di Schrödinger e Wigner sa se il gatto è morto solo al suo ritorno in laboratorio. In altre parole, un esperimento dentro l’altro, che dimostra con maggiore forza la potenza di un mondo che non possiamo vedere ma del quale siamo fatti noi e tutta la realtà che ci circonda.
Il limite di tutto ciò? Finora il tutto è stato solo “pensato”, in modo inconfutabile ma senza una dimostrazione pratica. I ricercatori ora, guidati da Massimiliano Proietti, hanno realizzato un esperimento “vero” che firmerebbe la teoria in modo definitivo.
Foto: Arxiv.org
Ma è così? L’esperimento realizzerebbe uno dei principi base della fisica quantistica: se non si effettua alcuna misurazione, possono esistere più realtà contemporanee. In altre parole “finché non vedo tutto esiste”. In termini tecnici si dice che esiste la ‘sovrapposizione‘ ovvero la coesistenza di più stati.
“In un esperimento di 6 fotoni nel loro stato fondamentale, realizziamo lo scenario dell’esperimento di Wigner” sostengono gli autori che avrebbero creato in laboratorio due realtà alternative, una sperimentata da Wigner e una dal suo amico (immaginario).
L’amico di Wigner misura la polarizzazione di un fotone e memorizza il risultato. A questo punto Wigner effettua una misurazione delle interferenze tra i fotoni per determinare se c’è sovrapposizione e si ottiene un risultato non ambiguo. Si scopre che entrambe le realtà possono coesistere anche se producono risultati inconciliabili, proprio come predisse Wigner.
Il lavoro in realtà non è stato ancora sottoposto alla valutazione degli esperti e attualmente è pubblicato volontariamente su Arxiv.org.
Ancora presto per dire se abbiamo “visto” la meccanica quantistica, ma, se è vero che molti indizi fanno una prova, possiamo dire che ci siamo molto vicini.
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