Elezioni 2018: l’ambiente nei programmi elettorali dei partiti

Elezioni politiche 2018. Con la pubblicazione dei programmi elettorali si entra nel vivo nella campagna elettorale che porterà il 4 marzo al voto. Tantissime le tematiche, noi ci concentriamo su ciò che promettono i partiti su ambiente ed ecologia.

Elezioni politiche 2018. Con la pubblicazione dei programmi elettorali si entra nel vivo nella campagna elettorale che porterà il 4 marzo al voto. Tantissime le tematiche, noi ci concentriamo su ciò che promettono i partiti su ambiente ed ecologia.

Il 4 marzo gli italiani sono chiamati al voto per eleggere i nuovi deputati e senatori della Camera e del Senato. Cosa faranno i partiti a favore della sostenibilità ambientale? Abbiamo messo i programmi elettorali a confronto dei principali partiti in corsa ed è cosa è emerso. Da Destra a Sinistra ecco le principali azioni previste a favore dell’ambiente e degli animali dei vari schieramenti

CENTRODESTRA: l’ambiente nel programma della coalizione

programma elettorale centrodestra

La coalizione del centrodestra che racchiude Forza Italia con Silvio Berlusconi, la Lega con Matteo Salvini, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e Noi con l’Italia, ha un programma politico diviso per punti e più snello rispetto a quello del Partito democratico, ma sull’ambiente si legge soltanto: tutela del made in Italy con particolare riguardo alle tipicità delle produzioni agricole e dell’agroalimentare, no alle politiche di austerità e regolamentazioni eccessive che ostacolano lo sviluppo.

Ancora, senza dettagli, ci sono le macroaree: più tecnologie innovative applicate all’efficientamento energetico, tutela dell’ambiente, piena diffusione delle infrastrutture immateriali, piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie, sostegno alle start-up innovative, anche attraverso la semplificazione del crowdfunding.

Infine, risparmio energetico ed efficientamento della rete, più efficienza della produzione energetica e dei consumi nell’edilizia, nell’industria e nei trasporti e sostegno alle energie rinnovabili

Programma politico Coalizione centrodestra: clicca qui per consultarlo

MOVIMENTO 5 STELLE: l’ambiente nel programma del M5S

programma elettorale m5s

Le proposte in tema ambientale sono da sempre uno dei punti principali del Movimento 5 Stelle. Alla voce ambiente, infatti, il programma è composto da 180 pagine, ma l’obiettivo più ambizioso è sicuramente quello dell’uscita dal petrolio entro il 2050, puntando anche sulle auto elettriche. Quanto al problema rifiuti, si vuole creare 200mila nuovi posti di lavoro nel riciclo. Cerchiamo di sintetizzare i punti principali.

Il M5S preve innanzitutto bonifiche e la risoluzione definitiva del caso Terra dei fuochi.

“Occorre quindi provvedere alle bonifiche e come legislatori ci spetta l’onere di rimuovere quegli impedimenti e/o favorire quelle condizioni che ci permettano di fare questo grosso investimento urgente e necessario per tutto il paese”, scrivono.

Ancora, acqua pubblica partecipata e trasparente, pianificazione sostenibile dei territori, diritto all’abitare e recupero del patrimonio, rigenerazione urbana e stop al consumo di suolo e contrasto all’abusivismo edilizio, cura del verde pubblico.

C’è poi l’impegno per le aree interne e tutela piccoli borghi, la messa in sicurezza del territorio (dissesto idrogeologico), la difesa dei parchi e delle aree protette. Sul piano della mobilità sostenibile maggiori investimenti e stop alle trivellazioni.

“In Italia sono presenti più di 1.000 pozzi produttivi di idrocarburi, di cui 615 onshore e 395 offshore,
di questi, 777 pozzi producono gas mentre i restanti 233 sono mineralizzati ad olio. Da numerose considerazioni deriva l’assoluta inopportunità a proseguire o ad autorizzare nuove trivellazioni, poiché ogni altra attività legata a prospettive di estrazione di idrocarburi in mare e in terraferma, ancorché meramente esplorativa, intaccherebbe l’integrità dei siti, marini e terrestri e l’immagine ad alto valore naturalistico che sempre più si va imponendo all’attenzione del turismo internazionale”, si legge.

Infine, politiche concrete contro i cambiamenti climatici, riorganizzazione del Ministero dell’Ambiente e l’ impegno concreto contro i reati ambientali.

Programma politico del Movimento cinque stelle: clicca qui per consultarlo

PARTITO DEMOCRATICO: l’ambiente nel programma del PD

programma elettorale pd

Il Partito Democratico nel suo programma elettorale punta tra le altre cose sulle tre “A” fondamentali per il futuro del Paese: Agricoltura, Alimentazione e Ambiente.

Per l’agricoltura promette di voler tutelare il reddito degli agricoltori, dei pescatori, dei produttori a partire dalla formazione dei prezzi e sull’equa distribuzione del valore nelle filiere, per garantire la dignità di chi produce e favorire la qualità nel lavoro agricolo.

Per farlo si appella al ricambio generazionale attraverso il potenziamento di strumenti come i mutui a tasso zero e una corsia preferenziale per riportare all’agricoltura terre pubbliche. Ancora, qualità dei prodotti, migliore accesso ai mercati di sbocco, maggiore tracciabilità al sevizio della sicurezza alimentare e forte trasparenza nella formazione dei prezzi.

Sul fronte dell’ambiente, secondo il PD non ci si può tappare gli occhi davanti al cambiamento climatico e servono scelte coraggiose e concrete.

“Per noi la parola chiave è sostenibilità integrale. Vogliamo puntare sulla rigenerazione urbana e difendere il suolo con la legge contro la cementificazione e con l’azzeramento dell’uso dei pesticidi entro il 2025, anche per consolidare il primato europeo nel biologico”, scrivono.

Ancora salvaguardia dell’acqua, lotta alla siccità, riciclo e raccolta differenziata.

“L’impegno per la prossima legislatura è quello di dimezzare il conferimento in discarica e di arrivare al 65% di riciclo, promuovendo i principi dell’economia circolare”.

Senza dimenticare, la trasformazione delle auto blu in auto verdi, la scommessa sul car sharing e l’utilizzo costante di nuove tecnologie per ridurre le emissioni.

Per l’alimentazione, in primo piano la difesa del made in Italy.

“Diciamo no a dazi e barriere che danneggerebbero solo le nostre piccole e medie imprese. Per proteggere e aumentare il loro export servono regole giuste in mercati aperti”.

Lotta alla contraffazione, riforma dei reati agroalimentari e l’introduzione del reato di agropirateria.

“Possiamo fare del turismo enogastronomico uno dei motori più forti anche per la creazione di nuova occupazione, valorizzando fino in fondo i nostri paesaggi e i tanti patrimoni Unesco italiani legati al cibo”.

Ci sono poi la lotta al dissesto idrogeologico e il sostegno alle agroenergie fino alla riduzione delle emissioni e alla lotta alla cementificazione selvaggia.

“In termini economici, due rimangono gli obiettivi principali: ridurre i prezzi dell’elettricità, rispetto alla media UE, e azzerare il differenziale di prezzo all’ingrosso tra il gas italiano e quello del Nord Europa”.

Infine, banda ultra larga, alta velocità e piste ciclabili.

“Occorre continuare l’investimento fatto per 1.500 km di piste ciclabili prevedendo bandi per lo sviluppo di progetti di ciclabilità con itinerari sovracomunali che sviluppino sistemi intermodali di trasporto”.

Programma politico Partito democratico: clicca qui per consultarlo

LIBERI E UGUALI: l’ambiente nel programma di Pietro Grasso

programma elettorale liberieuguali

Alla base del programma c’è il piano verde.

“Abbiamo di fronte una grande transizione fatta di cambiamenti climatici divenuti ormai una costante minaccia anche a causa dello stato di colpevole fragilità in cui versano territorio, costruzioni, infrastrutture oltre ad essere alla base di guerre, violenze, carestie, migrazioni e nuove disuguaglianze. Dobbiamo rendere di nuovo l’Italia un luogo di capace di anticipare e accelerare le trasformazioni”, si legge nel programma.

Secondo il partito di Grasso, il settore strategico è la conversione ecologica dell’economia, capace di liberare l’enorme potenzialità per il rilancio di eccellenze industriali italiane, per la creazione di posti di lavoro diffusi, stabili, per la promozione delle economie sane in grado di produrre più risorse di quante vengano sottratte, in termini ambientali e sociali.

Il piano verde dovrà contenere una visione e una strategia per puntare verso una totale decarbonizzazione del nostro paese e per passare dall’economia lineare a quella circolare: strategia “rifiuti zero”, riduzione dei consumi e in particolare di quelli energetici, radicale efficientamento di casa, mobilità e trasporti, e la contestuale conversione dei consumi residui verso uno scenario al 100% rinnovabile entro il 2050.

Un obiettivo che si innesca sia agendo opportunamente sulla leva fiscale per esempio attraverso l’introduzione di una carbon-tax, sia investendo in programmi di efficientamento energetico, sia liberando le energie rinnovabili dalle norme fossili che le imbrigliano e, permettendo così alle imprese di guadagnare in competitività e alle famiglie di liberare risorse per altri consumi e investimenti.

“Operare per il superamento della dipendenza dalle energie fossili significa, anche, costruire un modello di “democrazia energetica” che favorisca l’autoproduzione di energia pulita, in cui i cittadini e le comunità siano sempre di più consumatori, produttori e distributori di energia, riducendo così lo strapotere economico e geopolitico degli oligopolisti che oggi controllano nel mondo il settore energetico e spesso agiscono senza riguardo per i diritti umani e per l’ambiente”.

Ancora made in Italy ed eccellenza qualitativa del lavoro italiano. Infine, benessere animale, contro la caccia in deroga, promozione della biodiversità, di comportamenti più salubri per ridurre l’impronta ecologica e per tutelare la natura.

Elezioni 2018: Programma politico di Liberi e uguali, clicca qui per consultarlo

POTERE AL POPOLO: il programma politico di PAP

“Non c’è “economia verde” che tenga, se non si mette in discussione la logica del profitto. C’è bisogno di una pianificazione democratica su scala nazionale e internazionale incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente e il risanamento dei danni connessi al cattivo uso delle risorse”.

Potere al popolo, in una lunga digressione punta su ambiente, agricoltura e animali, partendo dalla messa in sicurezza e salvaguardia dei territori.

Stop alle grandi opere a partire dalla TAV in Val di Susa, alla TAP in Salento, al MOSE, all’eolico selvaggio, l’uscita totale dal carbone come fonte di produzione energetica entro il prossimo decennio, l’uso delle biomasse solo da scarti, la pianificazione degli impianti eolici con criteri di tutela paesaggistica e faunistica, lo stop a infrastrutture energetiche come il TAP e Poseidon.

Ancora, una legge seria per lo stop al consumo di suolo che obblighi i comuni a localizzare i nuovi interventi nel territorio urbanizzato, l’aumento delle dotazioni pubbliche (verde, servizi, trasporti non inquinanti), lo stop alla cementificazione delle coste e il recupero ambientale delle spiagge.

“Un piano nazionale per la bonifica dei siti inquinati fondato sul principio “chi inquina paga” e il monitoraggio e la tutela delle condizioni di salute delle popolazioni delle aree interessate e un piano di investimenti per la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico (dalle ferrovie al trasporto urbano) fondato sui reali bisogni delle classi popolari e sul rispetto dell’ambiente, che superi la prevalenza dei sistemi di trasporto su gomma, potenziando il traffico merci su ferro e via mare”, si legge ancora.

Abbiamo poi, potenziamento della ciclabilità, con una politica di investimenti pubblici. Sul piano del benessere animale stop ad allevamenti intensivi, randagismo attraverso la sterilizzazione e divieto assoluto di caccia.

Programma politico Potere al popolo: clicca qui per consultarlo

Dominella Trunfio

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