El Cantarito, il rituale praticato da una comunità indigena messicana che cura la paura con il canto

In questa comunità zapoteca del Messico la paura, intesa come spavento improvviso misto a terrore, viene curata con il rito de "El cantarito", un canto accompagnato da suoni particolari

Si può curare la paura? E in che modo? Secondo la comunità zapoteca di San Pablo Güilá (SPG), nello stato di Oaxaca in Messico, il “susto” o “espanto”, traducibile come spavento-terrore, può essere curato tramite una cerimonia rituale chiamata “gal rakrltx”.

La paura a cui si fa riferimento è quel tipo di spavento misto a terrore che si prova in seguito a un evento o a un incidente così grave da indurre l’anima della vittima a lasciare il proprio corpo. Ne derivano tutta una serie di sintomi: dalla perdita di appetito all’insonnia, dalla febbre al raffreddore.

Nelle culture preispaniche si ritiene che la paura determini una perdita di energia, che può essere curata recuperando la forza vitale tramite appositi rituali o rimedi della medicina tradizionale.

Secondo la ricerca sul campo condotta da Ausencia López Cruz, durante la cerimonia di guarigione praticata dalla comunità zapoteca di San Pablo Güilá, l’anima della vittima viene chiamata attraverso una serie di canti e suoni prodotti colpendo con la mano una brocca di terracotta nera.

Per poter eseguire la cerimonia è però indispensabile conoscere il momento e il luogo esatto in cui è avvenuto l’incidente e per riuscirci si strofina un uovo appena deposto sul corpo del paziente, al mattino oppure alla sera.

L’uovo viene rotto da un guaritore che si occupa di interpellare gli esseri soprannaturali coinvolti nell’incidente, chiedendo loro dove si sono appropriati dell’anima della vittima e quale offerta vogliono in cambio della sua restituzione.

Il guaritore comunica ai parenti della vittima dove e quando si è svolto l’incidente e questi ultimi cercano la persona giusta per realizzare il rito de “El cantarito”, che prevede un’offerta a base di fiori, acqua santa, uova sode e altri elementi. L’offerta viene consegnata alla terra perché si ritiene che qui risiedano gli esseri soprannaturali.

Nel frattempo viene realizzata la piccola brocca di terracotta precedentemente citata e con essa si producono dei suoni particolari accompagnati dal “Cantarito”. Il canto chiama la vittima ai quattro punti cardinali e chiede agli esseri soprannaturali di liberare la sua anima affinché possa tornare nel corpo.

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FONTI: revistas-filologicas.unam

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