Drusilla Foer, il suo intervento a “Ti sento” è un’altra lezione di stile che dà a tutti

Drusilla Foer ammette: “ho detto no al 97% di proposte che mi sono arrivate”. E il motivo è uno solo: l’assenza, a volte, è molto meglio di una presenza ingombrante

Dopo un successo come quello ottenuto sul palco dell’Ariston, Drusilla Foer avrebbe potuto fare incetta di inviti e riempire i salotti della tv italiana della sua presenza. Avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. Perché? Perché l’assenza è meglio di una presenza sovrabbondante.

Alter ego di Gianluca Gori, lo ammette stesso la Foer a Pierluigi Diaco durante la prima puntata del programma “Ti Sento”, in onda su Rai2:

Ho detto no al 97% di proposte che mi sono arrivate, dice, in mezzo a mille stupende pause di pensieri e riflessioni.

Ma perché? Incalza Diaco.

Il mio spazio è la narrazione. Laddove avverto che il mio linguaggio o la mia attitudine all’intrattenimento non ha un senso, io me ne vado senza difficoltà.

[Dopo Sanremo] Che c’era da dire? Cioè, ho accettato le cose dove mi era possibile esprimere una parte di me, è chiaro che dopo Sanremo ci sono state alcune cose che mi sarebbe piaciuto fare e non ho avuto il tempo. Ma non ho creduto che fosse costruttivo cavalcare il successo di una serata importante come Sanremo per divorare gli spazi televisivi a raccontare cosa? Che è andata bene Sanremo? Raccontare cosa? Quello che sono io? Un po’ si è visto a Sanremo, ci sarà tempo per raccontare quello che sono.

La tv si gioca in sottrazione e non in addizione. Da ogni punto di vista.

Drusilla Foer è stata una delle co-conduttrici dell’ultima edizione del Festival di Sanremo e lì, da quel palco, con estrema eleganza e ironia si è fatta apprezzare dal pubblico riscuotendo un enorme successo. Dopo quella sua partecipazione, le richieste di partecipazione a programmi televisivi, interviste ed esperienze come conduttrice non hanno pungolato il suo palato.

Ha preferito accettarne solo una piccola parte. La sua scelta? Si tratta di qualcosa legato alla volontà di non cavalcare l’onda della popolarità perché non sarebbe stato costruttivo per lei e per la sua carriera.

Un qualcosa molto legato, tra l’altro, a un concetto che esprime poco prima: lasciare andare le cose.

Splendida.

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Fonte: Rai Play

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