Le donne del Neolitico erano viaggiatrici ed erano loro a trasmettere sapere e conoscenza

Alle origini della nostra storia la donna si occupava principalmente del focolaio domestico e dei bambini rimanendo particolarmente legata ai luoghi in cui era nata e cresciuta? Niente affatto: le donne viaggiavano molto e trasmettevano saperi e conoscenza.

Alle origini della nostra storia la donna si occupava principalmente del focolaio domestico e dei bambini rimanendo particolarmente legata ai luoghi in cui era nata e cresciuta? Niente affatto: le donne viaggiavano molto e trasmettevano saperi e conoscenza.

Dobbiamo ripensare un attimo ai luoghi comuni che ancora oggi sono duri a morire nei confronti delle donne. Ci immaginiamo infatti un passato in cui le donne sono sempre state legate a determinati ruoli all’interno della società. A ribaltare questa prospettiva è stato uno studio del Max Planck Institute di Jena e dell’Istituto di Preistoria e Archeologia di Monaco pubblicato su Pnas.

Secondo quanto ritengono i ricercatori in base ai resti analizzati, le donne dell’era del Neolitico lasciavano la loro casa e percorrevano centinaia di chilometri probabilmente in cerca di un marito ma in realtà diffondendo anche cultura e conoscenza.

“Tutti noi conosciamo storie di uomini guerrieri e cacciatori che combattono e tornano con il cibo mentre le donne e i bambini restano a casa, ma sembra che le cose fossero decisamente diverse. Il nostro studio suggerisce che quasi nessuno degli uomini aveva viaggiato mentre due terzi delle donne l’aveva fattoha spiegato l’archeologo Philipp Stockhammer a capo della ricerca.

Per arrivare a sostenere ciò gli esperti hanno preso in esame i resti di 84 persone sepolte nella Valle del fiume Lech nel sud della Baviera (Germania) tra il 2500 e il 1650 a.C.

neolitico scheletro
Resti di una donna sepolta che non era originaria della valle di Lech

Quello che li ha colpiti subito, analizzando i Dna e gli isotopi dello stronzio nei denti (altro indicatore importante per valutare l’origine di una persona), è che si trovavano alle prese con i resti non solo di famiglie autoctone di diverse generazioni ma anche di donne “estranee” a quei luoghi e che avevano una genetica differente. Ciò concretamente significa che nel passato queste donne erano migrate da altre regioni e si erano poi col tempo integrate nei nuovi luoghi legandosi alle famiglie locali.

4.000 anni fa, dunque, le donne europee erano solite viaggiare lontano dai loro villaggi di origine per mettere su famiglia e portando con sé oggetti e idee che appartenevano alla propria cultura.

A differenza di quello che si potrebbe pensare erano dunque le donne a spostarsi maggiormente e a diffondere altrove rispetto a dove erano nate le informazioni e il sapere. Questi spostamenti, secondo gli studiosi, sono durati almeno 800 anni e sono serviti a trasmettere informazioni e conoscenze importanti per l’epoca come ad esempio usi e costumi locali, la lavorazione di metalli con lo scopo di realizzare oggetti utili e altre informazioni di tipo tecnologico.

Francesca Biagioli

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