La Sezione 29A stabilisce che "il fatto che una donna sia incinta fuori dal matrimonio a seguito di un rapporto sessuale consensuale costituirà una prova della commissione di un reato"
Una donna musulmana rimasta incinta fuori dal matrimonio può essere multata di 5mila RM(circa mille euro), fustigata con sei colpi e incarcerata fino a tre anni. Succede in Malesia, dove giovedì scorso, l’Assemblea dello Stato di Terengganu ha approvato l’emendamento del Terengganu Penalty Syariah Criminal Offenses Enactment 2001, che include quattro nuove sezioni perseguibili dalla legge.
Le quattro sezioni sono la Sezione 3A (stregoneria), 29A (gravidanza o parto al di fuori del matrimonio), 33A (omosessualità) e 36A (sesso fuori dal matrimonio).
A sollevare la questione è stata la neo ministra delle donne, della famiglia e della comunità Nancy Shukri che accusa la norma di criminalizzare le gravidanze fuori del matrimonio per le donne mussulmane. Una norma assurda che prevede una multa e perfino la reclusione fino a tre anni di carcere e che mina i diritti delle donne in un paese in cui le battaglie non sono ancora finite. A dirsi preoccupato è anche il ministro della salute Pusat Galen perché la paura del carcere potrebbe costringere le donne ad abortire in maniera illegale e quindi non sicura per la loro salute.
Anche la Malaysian Medical Association (MMA) ha affermato che dati e ricerche globali mostrano che le misure punitive e le leggi restrittive sono inefficaci nel ridurre tali gravidanze. Secondo il presidente del MMA, Muruga Raj Rajathurai, ‘le gravidanze e i parti fuori dal matrimonio e non intenzionali, in particolare tra i giovani adulti e gli adolescenti, sono causati dalla mancanza di istruzione e accesso ai servizi relativi alla salute sessuale e riproduttiva’.
“Per quanto riguarda il parto e la gravidanza, i dati globali e la ricerca hanno ripetutamente dimostrato che le azioni punitive e le leggi restrittive sono servite solo a convertire l’assistenza prenatale e il parto sicuri per molte donne e adolescenti in una gravidanza e un parto non sicuri pieni di circostanze potenzialmente letali e possibilità di danni permanenti alla salute”, spiega Muruga in una nota.
Il tutto succede in un paese dove l’attuale clima di paura e stigmatizzazione delle madri non sposate ha già provocato molte conseguenze negative come l’abbandono scolastico, l’interruzione del lavoro, la povertà, la violenza domestica e problemi di salute sia fisici che mentali.
“In tutto il mondo, è stato dimostrato che l’implementazione di un’educazione sessuale completa con accesso ai servizi di salute riproduttiva non solo riduce le gravidanze non pianificate, e quindi le gravidanze al di fuori del matrimonio, ma porta anche a una riduzione dell’incidenza dell’attività sessuale nel giovani e malattie sessualmente trasmissibili”, chiosa Muruga che chiede che la legge venga rivista.
Fonti: Code Blue/Malaysiakini
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