In occasione della Giornata internazionale della donna dell’#8marzo, greenMe dedica uno speciale editoriale alle storie di queste grandi eroine, sottolineando l’importanza di parlare di loro ogni giorno dell’anno. Vi raccontiamo le loro lotte e cosa hanno conquistato le donne di ieri e quelle di oggi
Indice
Senza di loro, oggi probabilmente non saremmo quello che siamo. In campo civile, politico, ambientale, le donne nella storia hanno sempre dovuto combattere due volte: per affermare i loro diritti e contro i pregiudizi. Di strada ne è stata fatta tanta.
Le loro battaglie sono adesso le nostre conquiste, per questo greenMe.it in occasione della Giornata internazionale della donna, dedica uno speciale editoriale alle storie di queste grandi donne.
Non eroine, ma semplici donne che dall’arte alla letteratura, dalla scienza all’ambientalismo, hanno contribuito al progresso e a migliorare il nostro Pianeta.
Vi raccontiamo le loro storie in una sezione speciale accessibile direttamente dalla Home Page, e dai banner native in ogni pagina del sito, con approfondimenti, news, articoli e interviste sul tema. E come icone di questa giornata (con l’augurio che nel futuro non sia neanche più necessaria) abbiamo scelto di dedicare un reel sulla nostra pagina Instagram a cinque donne che si sono battute e continuano a farlo per salvare la natura, gli animali e la biodiversità.
Se avete a cuore animali e ambiente, dovete assolutamente conoscere le loro storie di grande coraggio e passione.
Nemonte Nenquimo
Ho combattuto le lobby fossili, sono la voce dell’Amazzonia e voglio salvare la foresta dall’estrazione del petrolio. Mi sono opposta all’esproprio di un vasto territorio delle nostre terre ancestrali. Ho trascinato in tribunale l’Ecuador. Sono Nemonte Nenquimo, la prima donna a capo del popolo Waorani”.
Nemonte Nenquimo ha vinto il Goldman Environmental Prize, insieme ad altri 5 attivisti per l’ambiente, per aver condotto un’azione legale che ha portato, con una sentenza del tribunale, a ottenere la protezione di 500.000 acri di foresta pluviale amazzonica e il territorio Waorani dall’estrazione di petrolio.
Da anni si batte per le terre ancestrali, contro le industrie e le compagnie petrolifere che vogliono distruggere la foresta e depauperare le risorse delle comunità indigene, il nome di Nemonte Nenquimo è entrato a ottobre nella lista stilata da Time delle 100 persone più influenti del 2020 per la sua costante lotta per l’ambiente.
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Jane Goodall
Ho vissuto con gli scimpanzé nel loro ambiente naturale, entrando nelle loro menti, mi hanno accettata, per la prima volta nella storia, come membro della loro comunità. Sono Jane Goodall, etologa che si batte per salvare la biodiversità”.
Jane Goodall è un’etologa e un’antropologa che lotta da almeno quarant’anni a favore di un maggior rispetto dell’ambiente e degli animali. A soli 26 anni ha lasciato l’Inghilterra per partire per l’Africa e iniziare a studiare il comportamento degli scimpanzé.
Con la sua organizzazione si occupa di proteggere e di studiare il comportamento dei primati in diverse zone del mondo. Per il suo lavoro ha ricevuto molte onorificenze, tra cui la nomina a Messaggero della Pace delle Nazioni Unite, nel 2002. Da sempre sostiene cause umanitarie e ambientaliste sperando che tutto il mondo entri in azione per un maggior rispetto di tutti gli esseri viventi e della natura.
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Dian Fossey
Sono stata la signora dei gorilla. Ho dedicato tutte le mie energie per lottare contro i bracconieri e la caccia illegale. Per questo sono stata uccisa, ma grazie alla mia battaglia ho salvato la specie. Sono Dian Fossey, zoologa”.
È passata alla storia come la “signora dei gorilla”, ma il suo operato nel corso degli anni è andato ben oltre le gabbie di uno zoo. Zoologa statunitense, Dian Fossey veniva chiamata dal popolo del Ruanda che l’aveva accolta Nyiramacibili, “colei che vive da sola nella foresta”, a sugellare la missione di una vita: quella di difendere strenuamente i diritti degli animali. Oggi la ricordiamo tra le donne che hanno combattuto a lungo in nome di forti ideali.
Combattuto, proprio così, perché, seppure il suo fosse un nobile obiettivo, spesso non piaceva alla politica e alle istituzioni. E nemmeno ai bracconieri. Dian fu assassinata a colpi di machete nel dicembre del 1985 nella sua capanna e l’arma del delitto fu un arnese locale, il panga, utilizzato proprio dai bracconieri per uccidere i gorilla.
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Rachel Carson
Ho lottato contro il DDT. Per la prima volta, ho messo nero su bianco i danni dei pesticidi e i loro effetti collaterali su uomo e ambiente. Per questo sono stata attaccata dalle multinazionali della chimica.Sono Rachel Carson, biologa”.
Forse la migliore scrittrice naturalistica del XX secolo, Rachel Carson oggi è ricordata più come colei che sfidò l’idea che gli esseri umani potessero ottenere il dominio sulla natura mediante sostanze chimiche, bombe e viaggi nello spazio che per i suoi studi sulla vita oceanica. Il suo Silent Spring metteva in guardia dai pericoli derivanti dall’uso improprio di pesticidi chimici e metteva in dubbio la portata e la direzione della scienza moderna, dando inizio al movimento ambientalista contemporaneo.
Non è un caso che Rachel Carson sia ad oggi riconosciuta come la madre dell’ambientalismo americano. Fu lei, infatti, la prima a prevedere con largo anticipo gli effetti delle tecniche agricole e la prima a denunciare pubblicamente i danni all’ambiente da deforestazione e dal consumo del suolo.
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Laura Conti
Ho visto con i miei occhi gli effetti del disastro di Seveso sulle persone e sull’ambiente. Ho denunciato tutto con più voce possibile. Ho considerato il Pianeta come la nostra casa per questo ho combattuto tutta la vita per il diritto alla salute. Sono Laura Conti, medico e prima ecologista italiana.
Medico, femminista, divulgatrice scientifica, scrittrice. Laura Conti è stata la prima a denunciare il disastro ambientale di Seveso. Anticipatrice e pioniera dell’ambientalismo italiano, ha affrontato con decenni di anticipo questioni fondamentali come l’importanza della sostenibilità della produzione industriale, il problema delle monocolture che depauperano i terreni, il conflitto tra diritto alla salute e diritto al lavoro. Ha fondato Legambiente.
Si batte, ad esempio, contro le “insensatezze” della Legge Merli sugli scarichi nelle acque entrata in vigore proprio nel maggio del 1976 e contrasta apertamente il primo Piano Energetico Nazionale presentato alla fine del 1975 in cui era prevista la costruzione di ben 20 centrali nucleari.
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